Combinata | 23 maggio 2023, 16:00

Dalla combinata nordica al salto, Annika Sieff spiega la sua scelta: "Mi dispiace, ma dovevo farlo, le Olimpiadi in casa sono troppo importanti"

Dalla combinata nordica al salto, Annika Sieff spiega la sua scelta: "Mi dispiace, ma dovevo farlo, le Olimpiadi in casa sono troppo importanti"

«Alla fine è come se mi avessero obbligata a fare questa scelta». Annika Sieff ha sensazioni contrastanti dopo l’annuncio del suo passaggio al salto con gli sci. Da una parte la trentina delle Fiamme Oro è eccitata dalla nuova avventura alle porte, infiammata dall’eterna voglia di competere e vincere le sue sfide personali, dall’altra però, dopo due titoli mondiali juniores consecutivi e aver dato tutta sé stessa per la disciplina, la fiemmese prova forte amarezza nel dover lasciare la combinata nordica femminile.

Una scelta però obbligata, perché Annika Sieff ha voglia di competere alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, saltare dai trampolini di Predazzo, dove è cresciuta, e avrebbe anche voluto sciare sulla pista di Lago di Tesero, se solo il CIO non avesse fatto l’errore di tentare di uccidere una disciplina in espansione escludendola dal programma olimpico.

«La mia idea iniziare era di passare al salto con gli sci proprio nell’anno olimpico – ha raccontato Sieff, contattata da Fondo Italia – proseguendo così nella combinata nordica fino ai Mondiali di Trondheim 2025, anche perché c’erano ancora possibilità che il CIO tornasse indietro sulla sua decisione. A fine stagione, però, quando in un nuovo incontro si è capito con certezza che per la combinata nordica femminile non c’era spazio nel 2026, insieme a Ivo Pertile e le Fiamme Oro, abbiamo iniziato a ragionare e porci domande più serie. Siamo quindi arrivati alla conclusione che se davvero avevo in mente di cambiare, allora valeva la pena iniziare già tre anni prima delle Olimpiadi. Io non voglio presentarmi sul trampolino di Predazzo nel 2026 per arrivare trentesima, se gareggio voglio fare qualcosa di decente. Calcolando che la prossima stagione non avrà nessun grande evento, questo era il momento giusto per cambiare, mi sono detta: “prova ora o mai più”. In un anno credo di poter riuscire a capire se sia la strada giusta per me, altrimenti torno indietro».

Nel processo decisionale, Annika Sieff si è confrontata moltissimo con Ivo Pertile, neo dt del salto e della combinata nordica, con cui la trentina ha un rapporto di grande fiducia, dal momento che l’ha allenata sin dagli inizi: «Terminata la stagione ho avuto un incontro con Ivo (Pertile, ndr) e per la prima volta mi ha parlato apertamente su questo argomento. Lui è il mio allenatore praticamente da sempre e so che i suoi consigli sono preziosi. Ivo mi ha detto che posso fare qualcosa di buono in tre anni e il fatto che me lo dica lui, sempre sincero con me, significa che allora posso riuscirci. Fino a quel momento la possibilità di cambiare disciplina era più un’ipotesi, dopo quel colloquio ho capito che era il momento di pensarci seriamente.
Non è stato facile, l’idea di cambiare e lasciare la combinata nordica su cui ho investito tantissimo, le mie avversarie con cui c'è sempre stato un bel rapporto, la mia squadra, la mia grande amica Daniela (Dejori, ndr). Non è stato facile separare l’aspetto emotivo da quello professionale, ma ho dovuto prendere la decisione migliore per il mio futuro. Il salto femminile sta proprio prendendo il volo in questi anni e la prospettiva di un’Olimpiade casalinga che può capitare al massimo una volta nella vita è troppo invitante per non provarci».


Sieff è sinceramente dispiaciuta di lasciare la combinata nordica, sa anche che magari riceverà alcune critiche da qualche collega, e si augura di cuore che la disciplina possa crescere, ma non se la sentiva di aspettare tanto, rinunciando alle Olimpiadi casalinghe: «Avrei dovuto aspettare sette anni per gareggiare alle Olimpiadi, senza nemmeno alcuna certezza di farlo. A questo punto faccio questa full immersion nel salto speciale, ci provo, poi nulla mi vieta di tornare indietro. Anzi, se tra tre anni dovessi tornare nella combinata nordica, conto che il mio livello di salto sarebbe anche migliore, pure se dovrei ovviamente recuperare la forma sugli sci. Però credo che in ciclo olimpico di quattro anni sarebbe fattibile».

La trentina ha quindi comunicato la notizia alle persone a lei più legate. «Daniela (Dejori, ndr) è stata la prima a saperlo. Quando sono tornata a casa dopo il colloquio con Ivo, nel momento in cui ho realizzato che davvero stavo lasciando tutto, le ho telefonato piangendo e anche lei si è messa a piangere. Ragionandoci, però, anche lei mi ha detto che passare al salto era la scelta migliore da fare. Mi ha detto di andare e provarci.
Ne ho parlato anche con mamma e mio zio (Marco Selle, ndr) ed entrambi mi hanno chiesto se fossi sicura della scelta, perché conoscendomi sanno che se non vinco, non mi diverto. Sono però consapevole che non sarà facile e non vado certo lì pensando di lottare subito per le prime posizioni. So che sarà un percorso in salita, come giusto che sia. Sono però tanto determinata, perché non voglio andare alle Olimpiadi per partecipare, non mi accontento facilmente. Diciamo che al momento punterei a una top ten alle Olimpiadi di Milano-Cortina, ma in tre anni non si può sapere cosa accade. Sono convinta che concentrandomi esclusivamente sul salto, senza dover allenare tanto anche la parte aerobica, posso soltanto migliorare. Ovviamente di matematico
non c’è nulla, ma sono un’atleta determinata e competitiva, mi concentrerò al massimo per raggiungere l’obiettivo di alzare il mio livello di salto».  

Annika Sieff raggiungerà quindi le sorelle Lara e Jessica Malsiner nella squadra femminile, mettendo così un confronto in più che può essere molto stimolante anche per le due gardenesi. «Nel settore giovanile ero in squadra con Jessica, visto che facevo anche salto speciale. Siamo sempre andate super d’accordo. Con Lara, invece, non sono mai stata in squadra insieme, ma per quel poco che la conosco mi sembra una ragazza con cui si va d’accordo. Sono convinta che saremo un bel gruppo. Loro nella passata stagione hanno fatto dei passi avanti e mi auguro che questo trend possa andare avanti. Credo che anche loro avranno ulteriori stimoli dalla mia presenza, così come io stessa ne trarrò giovamento, perché cambiare ambiente può fare bene. Inoltre mi auguro anche che faremo dei raduni con la squadra maschile, che ci permetterebbe di alzare ulteriormente il livello».

«Il salto femminile sta spiccando il volo» ha affermato in precedenza la trentina e nella prossima stagione, a Vikersund, vi sarà anche la prima storica gara di volo femminile valida per la Coppa del Mondo. Quando le abbiamo chiesto se le piacerebbe mettersi alla prova anche sul 240, Sieff nemmeno ci ha fatto terminare la domanda, mostrando tutta la sua grande passione e la voglia di affrontare nuove sfide: «Logico che ci ho pensato (ride, ndr). Ho pure già detto a mio zio (Marco Selle, ndr), che se mi qualifico deve comprare il biglietto per venire a vedermi in Norvegia. Sono sempre stata capace di volare, ma nella combinata femminile purtroppo avevamo solo trampolini da 90 metri. Già saltare su 120 o 140 metri, se dovessi qualificarmi per la Coppa del Mondo, sarebbe per me bellissimo. Mi piace volare, è quello l’obiettivo di ogni saltatore. Poi magari all’inizio potrebbe anche farmi paura. Lo stesso Ivo (Pertile, ndr) mi ha detto che mentre vedeva la gara di volo della passata stagione, pensava a quanto avrebbe voluto vedermi in quel contesto».

Sieff è quindi tornata sulla sua scelta: «Non so come reagiranno le altre combinatiste. Alcune magari mi scriveranno chiedendomi le motivazioni. Non so cosa aspettarmi. Chissà, forse ci sarà anche qualcuna felice perché almeno c’è un’avversaria in meno da battere (ride, ndr). Purtroppo la situazione che si è creata mi ha in qualche modo obbligata a prendere questa decisione. Se non ci fossero state all’orizzonte le Olimpiadi casalinghe, forse avrei continuato con la combinata nordica, ma Milano-Cortina è troppo importante, quella Olimpiade si disputerà a casa mia, nella mia Val di Fiemme.
A me dispiace tantissimo. Io credevo nella combinata femminile, ma sono arrivata punto in cui sono stata quasi costretta a prendere questa decisione. Se volevo guardare al futuro, era una scelta che dovevo fare. Arrivare a questo punto non è bello, mai avrei voluto fare questa scelta. In fondo al mio cuore spero sia un arrivederci anziché un addio. Vedremo cosa accadrà nei prossimi anni».


Sieff ha poi aggiunto che la decisione ha trovato d’accordo anche FISI e Fiamme Oro: «Sia la federazione che il mio corpo sportivo erano d’accordo nel darmi la possibilità di cambiare sport. Alcuni colleghi mi hanno anche detto che non capita a tutti di avere la possibilità di farlo. Le Fiamme Oro mi hanno subito supportata, anche perché pure secondo loro ci sono solo vantaggi nel passare da una disciplina non olimpica a una presente nel programma olimpico».

In estate, la trentina dovrà conquistare il pettorale del Grand Prix e della Coppa del Mondo, facendo prima punti nella Continental Cup, nella quale dovrà subito essere tra le migliori quindici. L’obiettivo è sfidare il più presto possibile le atlete di Coppa del Mondo. «Non ce ne è una in particolare che voglio affrontare. Diciamo che dentro di me ho sempre avuto la voglia di mettermi a confronto con le specialiste. Si è visto anche ai Mondiali Junior, quando appena conclusa la staffetta mista, dove avevamo vinto la medaglia, prima ancora che arrivassero tutti, io già ero andata a saltare nella gara a squadre di salto con gli sci. Dentro di me voglio vedere fino a che punto riesco ad arrivare facendo solo salto, quanto posso saltare bene. È una sfida personale».

 

Giorgio Capodaglio

Ti potrebbero interessare anche: