Combinata | 28 giugno 2023, 13:00

Combinata Nordica - Gyda Westvold Hansen a Fondo Italia: "Dispiace aver perso Annika Sieff, ma ha preso la decisione migliore per sé stessa"

Combinata Nordica - Gyda Westvold Hansen a Fondo Italia: "Dispiace aver perso Annika Sieff, ma ha preso la decisione migliore per sé stessa"

Uno sport emergente che è già in difficoltà a causa delle cecità degli alti dirigenti sportivi. La combinata nordica femminile sembrava destinata a una rapida crescita, forte di atlete che con passione avevano formato un gruppo unito, sfidandosi sui trampolini e in pista dando spettacolo, ma unite per un solo obiettivo: portare il loro sport ai Giochi Olimpici.

L'assegnazione delle Olimpiadi 2026 all'Italia sembrava poter realizzare questo sogno, anche perché nel frattempo la combinata nordica femminile aveva vissuto la prima edizione di un Mondiale e anche la Coppa del Mondo. Invece, un anno fa il duro colpo, quando il CIO aveva dichiarato che non ci sarebbe stato spazio per le combinatiste in Val di Fiemme alle Olimpiadi Milano Cortina 2026. Un batosta pesante per le atlete. In un anno si sperava in qualche ripensamento, invece poche settimane fa è arrivata la conferma: niente combinata nordica femminile nel 2026.

Al momento, poi, non vi è nemmeno alcuna certezza che questa disciplina possa entrare a far parte del programma a cinque cerchi nel 2030, anzi, a rischio è ora tutta la combinata nordica, anche quella maschile, che potrebbe perdere quel suo status di disciplina olimpica, conquistato già nel lontano 1924.

Per tutta la passata stagione le atlete hanno manifestato alla partenza di ogni gara, con un gesto a chiedere uguaglianza tra uomo e donna anche in questa discplina sportiva. Addirittura le atlete sono arrivate anche a truccarsi da uomo, presentandosi in gara con la barba disegnata sui propri volti. A guidare la protesta colei che è la leader del movimento, Gyda Westvold Hansen, una campionessa che appena ventunenne è già una leggenda vivente della disciplina. In pochi anni la giovanissima norvegese ha vinto tre titoli mondiali (due su due individuali e quello nella gara mista), due edizioni della Coppa del Mondo, tre titoli di miglior saltatrice, e soprattutto ha già conquistato 17 vittorie in Coppa del Mondo su 19 gare disputate, mancando il successo solo nella prima storica gara e a Schonach nel 2022, complice una caduta in fase di salto.

La Norvegia è un paese trainante della disciplina, così come lo è stato in questi anni l'Italia, che si è presentata al via della prima edizione della Coppa del Mondo con un gruppo subito molto competitivo, guidato dalla giovanissima Annika Sieff, un anno in meno di Gyda, che già nella gara inaugurale del 2020/21 vinse il Provisional Competition Round, mostrando le sue grandi qualità. L'azzurra si è subito imposta come una delle migliori nella combinata nordica femminile, salendo cinque volte sul podio, giungendo tre volte seconda nell'ultima stagione sempre alle spalle di Westvold Hansen, ovviamente. Sieff ha anche vinto gli ultimi due titoli mondiali giovanili della combinata nordica femminile. La giovane delle Fiamme Oro è però stata fortemente danneggiata dalla scelta del CIO, in quanto le Olimpiadi del 2026 si svolgeranno proprio nella sua Val di Fiemme. Vista la sua competitività e passione nel salto con gli sci, Sieff ha quindi preso la difficile decisione nella passata primavera di cambiare sport, lasciare la combinata nordica e ripartire dal salto con gli sci. «Alla fine è come se mi avessero obbligata a fare questa scelta - ha raccontato a Fondo Italia lo scorso maggio - Non è stato facile, l’idea di cambiare e lasciare la combinata nordica su cui ho investito tantissimo, le mie avversarie con cui c'è sempre stato un bel rapporto, la mia squadra. Non è stato facile separare l’aspetto emotivo da quello professionale, ma ho dovuto prendere la decisione migliore per il mio futuro. Avrei dovuto aspettare sette anni per gareggiare alle Olimpiadi, senza nemmeno alcuna certezza di farlo. A questo punto faccio questa full immersion nel salto speciale, ci provo, poi nulla mi vieta di tornare indietro». 

L'addio di Annika Sieff, una delle massime interpreti della disciplina, è stato sicuramente un duro colpo per la combinata nordica femminile, e ovviamente non ha lasciato insensibile la leader del movimento, Gyda Westvold Hansen. Contattata da Fondo Italia, tramite l'ufficio stampa della nazionale norvegese di combinata nordica, la campionessa del mondo ha espresso la propria amarezza per l'abbandono dell'azzurra, con cui aveva anche legato molto in questi anni, ma allo stesso tempo ha anche pienamente compreso le ragioni dell'azzurra: «Ovviamente è piuttosto noiso per noi aver perso un'atleta così forte - ha affermato Westvold Hansen con un messaggio inviato alla nostra redazione - ma sono sicura che Annika ha preso la decisione migliore per sé stessa. Posso solo augurarle buona fortuna nel suo nuovo sport». (Per l'intervista rilasciata allora da Annika Sieff clicca qui).

Nonostante sia la miglior saltatrice della squadra norvegese di combinata nordica e dedicandosi solo al salto con gli sci avrebbe probabilmente i mezzi per competere ed entrare nella squadra di salto con gli sci per le Olimpiadi del 2026, Gyda Westvold Hansen ha deciso di restare nella combinata nordica. In fin dei conti la campionessa norvegese ha la prospettiva allettante, forse ancor più dei Giochi Olimpici, del mondiale casalingo a Trondheim nel 2025, al quale vorrebbe arrivare da leader indiscussa della disciplina per vincere l'oro. Insomma, a nostra specifica domanda sulle possibilità di vederla seguire la strada intrapresa da Sieff, Westvold Hansen è stata ben chiara: «Nemmeno mi pongo la questione di fare lo stesso (lasciare la combinata per passare al salto, ndr) in questa fase - ha chiarito la norvegese - voglio essere una combinatista nordica negli anni a venire».

A ventuno anni da poco compiuti, Westvold Hansen ha ancora una lunga carriera davanti a sé, se si considera che nel 2026 avrà appena 24 anni. Insomma, la norvegese ha ora la testa su Trondheim 2025 e sugli sviluppi che potrà avere la combinata nordica femminile, ma forse la domanda che le abbiamo posto andrebbe ripresentata tra qualche anno, se il CIO non dovesse aprire una porta alla sua disciplina nemmeno nel 2030. Sarebbe una ingiustizia enorme non permettere a una campionessa del genere di disputare mai una Olimpiade nella sua carriera.

Giorgio Capodaglio

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