Due anni di difficoltà, con la sensazione che qualcosa nel suo corpo non andasse. Le ultime sono state delle stagioni frustranti per Emil Iversen, che d’improvviso si è perso non avvicinandosi nemmeno a quei risultati ottenuti per tutta la carriera.
In primavera, finalmente, il campione del mondo della 50 km di Oberstdorf 2021, ha avuto una risposta: un problema ai seni paranasali per cui non entrava aria a sufficienza. Iversen ha ora raccontato a VG che ad accorgersi del problema è stata però una persona esterna alla nazionale, Are Løset, noto come il medico di Petter Northug. «Non è che ce l’abbia con nessuno in nazionale, ma può servire da lezione per tutti» ha esordito Iversen in un incontro avvenuto nella sede del suo sponsor. Il campione norvegese ha quindi elogiato Are Løset: «Penso di essere molto felice che abbia avuto quell’input. Può rivelarsi molto importante. È strano che nessuno abbia pensato che potesse trattarsi di un problema respiratorio. Nemmeno io, nessun altro. Sono molto contento che questa persone sia entrata dall’esterno. Potrebbe rivelarsi pura fortuna».
Dopo l’operazione avvenuta ad aprile, Iversen è tornato ad allenarsi e ha un suo team con cui vuole iniziare la marcia di avvicinamento ai Mondiali del 2025, quelli casalinghi. Iversen ha spiegato che i medici della Nazionale erano "un po’ cambiati" e che quindi forse non è stato così facile capire quale fosse il reale problema. Il norvegese ha aggiunto: «Ci sono state troppe speculazioni e teorie. Ora non ho paura, non penso più che sia qualcosa di mentale. Ora ho molta più fiducia nel prossimo anno».
A VG, Are Løset di essere abituato a lavorare con tutti gli atleti. Dopo esserci accorto dei problemi di Iversen, il medico ha seguito il campione del mondo di Oberstdorf 2021 ed ora è il dottore della squadra di Iversen per la prossima stagione. «Per me, che ci lavoro, siamo medici sportivi, quindi non era così sorprendente quale fosse il problema».
Sci di fondo – Emil Iversen svela: è stato l’ex medico di Northug ad accorgersi del problema che nessuno in nazionale aveva capito
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