Sci di fondo | 02 agosto 2023, 18:02

Sci di fondo - L'entusiasmo di Francesca Franchi dopo la Lysebotn Opp: "Qui è uno spettacolo, siamo fortunati a fare questo lavoro; la mia estate è positiva e credo nel programma di Cramer"

Sci di fondo - L'entusiasmo di Francesca Franchi dopo la Lysebotn Opp: "Qui è uno spettacolo, siamo fortunati a fare questo lavoro; la mia estate è positiva e credo nel programma di Cramer"

Ha fatto il suo esordio assoluto al Blinkfestivalen con un buon ottavo posto nella Lysebotn Opp, durissimi 7,5 km in salita a poca distanza da Sandnes (clicca qui per l'articolo sulla gara). A far felice Francesca Franchi, però, non è tanto il risultato finale, sicuramente positivo visto il grande carico di lavoro fatto nelle ultime settimane, ma questa bellissima esperienza che ha vissuto e sta vivendo in Norvegia.

La trentina delle Fiamme Gialle ama perdutamente lo sci di fondo e tutto ciò a esso legato e non è rimasta sicuramente insensibile di fronte alla passione dei tifosi norvegesi, alla bellezza della località dove si gareggia, a ogni particolare aspetto della competizione che ha affrontato per la prima volta.

A Fondo Italia e ai suoi lettori, Franchi ha cercato quindi di trasmettere le emozioni provate prima, durante e dopo la gara, portando tutti a respirare quella passione a lei trasmessa dall'esperienza appena fatta. «È uno spettacolo qui - ha esordito l'azzurra -
sicuramente le gare in salita mi piacciono, ma questa ha qualcosa di particolare. In passato ho sempre visto video e foto della gara e ogni volta mi dicevo “wow, che bello". E si, è veramente bello come immaginavo, non è solo un allenamento ma una bella esperienza di quelle che ti ricordano quanto siamo fortunati a fare questo lavoro. Parti con la barca, vedi paesaggi mozzafiato e arrivi in un fiordo spettacolare. Rimani senza fiato solo per le bellezze che vedi in viaggio verso la partenza della competizione. Ecco forse perché non ne avevo abbastanza in gara (ride, ndr)».

Scherza Francesca Franchi, è nella sua natura, lo fa spesso anche per sdrammatizzare i momenti più complicati, figuriamoci quando è di buon umore dopo una buona prestazione, visto che arrivava a questa gara, così come il resto della squadra azzurra, dopo un lungo periodo di carico. «È una gara veramente tosta, con skiroll lenti, con un parco partenti di alto livello e ritmi subito alti. In più veniamo da tre settimane intense di carico, da quasi trenta ore l'una. Queste competizioni le prendiamo come allenamento per migliorare e arrivare preparati alle gare invernali. Per questo motivo ho deciso di disputare anche la 50 km a spinte di domani (inizialmente Franchi non era iscritta, ndr), per lavorare nello stare in gruppo e nella scivolata a spinta ad alta velocità. Insomma la prendo come un allenamento e un'occasione migliorare, sempre se riuscirò ad alzarmi dal letto dopo oggi (ride, ndr).
Per la gara sono soddisfatta a metà, sicuramente tutto il volume di lavoro delle scorse settimane ha influito un po’ sulla brillantezza generale ma non posso essere triste. Sto vivendo un estate molto positiva e serena, riscoprendo belle sensazioni finalmente con il mio fisico guarito, godendomi ogni allenamento con la nuova squadra. Speriamo che questa scia positiva continui e porti i suoi frutti, credo nel programma di Markus e sono fiduciosa»
.

Prima di salutarci, Franchi ha voluto condividere ancora un po' con noi la sua esperienza norvegese e la bellezza dell'ambiente trovato: «Alla fine la fatica viene ripagata non solo dal panorama, ma anche da cioccolata, muffin, gelato e waffle, che diciamocela tutta, dopo tutta la salita fanno davvero molto piacere (ride, ndr). Comunque davvero, solo venendo qui ci si rende conto di quanto questa gara sia paesaggisticamente bellissima! Ma poi anche il pubblico, all’inizio c’è una galleria di 1.5 km che va su per alcuni tornanti e dici “ma che bello, come è possibile?”. E agli estremi della galleria c’è gente che griglia, balla, urla, una festa!
In paese (Sandnes), invece, è tanto che lavorano per le gare cittadine e vedi proprio la passione che hanno.  In albergo siamo tante nazioni e quindi vedi molti atleti, ti confronti e vedi come vivono la loro quotidianità. È tutto molto
bello».

 

Giorgio Capodaglio

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