I comitati olimpici di Estonia, Lettonia e Lituania si sono schierati perentoriamente contro la partecipazione degli atleti battenti bandiera russa e bielorussa da ogni tipo di evento sportivo internazionale. Una posizione che non sorprende, vista la storia delle repubbliche baltiche e le già precedenti dichiarazioni in tal senso. L’idea dei presidenti dei vari comitati olimpici è dunque rimasta invariata anche dopo il consiglio straordinario sull’argomento che hanno presenziato in Lituania.
Il CIO in precedenza aveva moderato la sua posizione, aprendo la strada agli atleti in questione a patto che lo facessero sotto bandiera neutrale, non fossero affiliati all’esercito russo e non sostenessero la guerra. Alcune federazioni hanno seguito l’input del Comitato Olimpico Internazionale mentre altre, come l’atletica leggera hanno proseguito con il divieto totale di partecipazione a ogni evento.
In tutto questo, a meno di un anno dai Giochi olimpici di Parigi 2024, il CIO deve ancora pendere una decisione definitiva. Ancora incerto è il destino dei tanti atleti, anche di spessore, che ancora non sanno con certezza se potranno partecipare o meno alla 33esima edizione della manifestazione sportiva più importante del mondo.
I rappresentanti di stato di Estonia, Lettonia e Lituania si sono appunto incontrati a Vilnius per discutere l’argomento. La decisione è stata di restare sulla stessa linea di pensiero, secondo cui gli atleti russi e bielorussi devono restare esclusi dallo sport internazionale fino alla conclusione della guerra in Ucraina.
Anche l’ex campionessa olimpica di trap (tiro al piattello) Gudzinevičiūtė ha sottolineato in questi termini l’opposizione dei paesi baltici alla posizione del CIO, di cui è membro dal 2018. "I Comitati Olimpici lituano, lettone ed estone mantengono un rapporto molto stretto. Condividiamo idee, migliori pratiche, lezioni apprese, celebriamo le reciproche vittorie e ci consultiamo su questioni rilevanti – dice – abbiamo anche esperienze e ricordi storici, quindi condividiamo lo stesso dolore per ciò che sta accadendo in Ucraina" afferma.
"La posizione dei Comitati Olimpici baltici è rimasta invariata dall’inizio della guerra: sosteniamo l’Ucraina e ci opponiamo alla partecipazione degli atleti russi e bielorussi alle competizioni internazionali finché la guerra è ancora in corso". Ricordiamo che tre repubbliche baltiche sono state riconosciute dal CIO nel 1991 dopo aver riconquistato l’indipendenza dall’Unione Sovietica, e sono stati tutti sempre presenti alle Olimpiadi sin dai Giochi invernali di Albertville del 1992.
Olimpiadi – I comitati olimpici baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) si schierano contro la presenza di russi e bielorussi

Ti potrebbe interessare
La Francia va all’attacco di Milano-Cortina 2026: l’obiettivo è vincere tra le 20 e le 22 medaglie
Venerdì 10 ottobre, durante la presentazione della squadra olimpica francese per i Giochi invernali di
Milano-Cortina 2026 – Al Festival dello sport di Trento anche i rappresentanti della Fondazione per i Giochi italiani
Il Festival dello Sport di Trento di questa settimana ha accolto i rappresentanti della Fondazione Milano-Cortina
Paralimpiadi – Solo due atleti per Nazione presenti alla cerimonia di apertura, la rabbia del francese Tabouret: “Hanno venduto un sogno”
Venerdì pomeriggio, durante la conferenza stampa per il raduno della squadra olimpica e paralimpica francese che si