Sci di fondo - 25 settembre 2023, 19:00

Fondo - Klæbo a FasterSkier senza peli sulla lingua (2a parte). "Solo i pesci seguono la corrente. Atleti trattati da schifo"

Fondo - Klæbo a FasterSkier senza peli sulla lingua (2a parte). "Solo i pesci seguono la corrente. Atleti trattati da schifo"

Il "Devon Kershaw show", la rubrica che l'ex fondista tiene con FasterSkier ha avuto un ospite d'eccezione. Johannes Hoesflot Klæbo come tutti sapranno si trova in Utah (USA), preparandosi in solitudine per una stagione a cui non sa ancora se prenderà parte viste le note vicende. A Park city - luogo sacro per lo sci di fondo - il fortunato giornalista di FasterSkier ha potuto chiacchierare con lui per un'ora abbondante. Fondo Italia ve la riporterà in 3 parti, la prima delle quali è disponibile QUI.

E' come se Lebron James insegnasse i tiri liberi nelle palestre locali. Godetevi questa puntata perché è un'altra cosa rispetto alle altre”. Così Nathaniel Herz ha aperto, il podcast in cui poi sarebbe stata trasmessa l'intervista con il fondista più forte e dominante degli ultimi anni. 

Per chi fosse stato su Marte, ricordiamo che il norvegese non ha rinnovato il contratto di sponsorizzazione con la squadra norvegese, e non può (ad ora) prendere parte alla stagione ormai alle porte. Inoltre, sono venute fuori delle “interessanti” vicissitudini che, se confermate sarebbero molto gravi. A renderci al corrente delle presunti episodi l’ex skiman di Klæbo, Frode Pedersen. Ciò che al campione di Trondheim non è andato giù è la superficialità con cui è stato trattato il “capitale umano”, che rappresenta l’élite assoluta, della squadra norvegese di sci di fondo. 

Soldi? Assolutamente no!”

Non è un problema monetario quello che ha originato tutto il ‘trambusto’. Il motivo per cui il fuoriclasse ha rinunciato a essere rappresentato è di natura umana. “E’ una questione di come vengono trattate le persone, prima che gli atleti, in squadra - spiega Klæbo - Per me è importante prendersi cura delle persone che hai attorno”. Senza peli sulla lingua, ma sicuramente toccato dall’argomento, ha inoltre parlato della questione economica in seno al team. “Si, quest’anno hanno sofferto economicamente e e cos’hanno fatto? Hanno letteralmente calciato fuori squadra due atleti che hanno ottenuto podi in CdM come Skar e Toenseth. Nessun’altro si permetterebbe di fare una cosa simile ad atleti di tale caratura, a pochi giorni dalla presentazione della squadra” tuona Johannes.

La cosa che ha fatto interiormente imbestialire il campione di tutto, è il fatto che il mancato rinnovo dei due atleti in questione sarebbe arrivato fuori tempo massimo. "Posso capire la necessità di effettuare tagli - prosegue - ma se sei un atleta e devi provvedere a te stesso, saperlo con così tanto ritardo cambia tutto!” afferma. Un po’ come accaduto in altre situazioni, quando alcuni atleti sono stati lasciati fuori quasi a incitarli ad abbandonare le competizioni. “Non si trattano così le persone. Ultimamente stanno letteralmente galleggiando, prendono decisioni di breve termine che non portano da nessuna parte” sottolinea.

“Ho un motto: Solo i pesci seguono la corrente del fiume. E la corrente sta andando decisamente troppo forte”. 

Ed è così che ho deciso di non prendere parte ai ritiri organizzati da loro. Ho pensato che ci sono atleti che ne hanno più bisogno di me” conclude Klæbo. Ha inoltre aggiunto che sarà, come già annunciato a Livigno il mese di ottobre ad allenarsi. “Un tempo era il mio sogno prendere parte alle gare di CdM con la Nazionale, ma ora mi sento come se non avesse fatto altro che togliermi energia” continua. L’anno scorso ci fu anche la "questione Via-Play", in cui l’emittente norvegese pensava di far gareggiare Klæbo con il loro sponsor ben in vista. Il norvegese rifiutò tutto ciò, pensando che potesse sì essere un aiuto in termini economici per “tutti”, Federazione compresa, ma che andasse contro i diritti delle altre emittenti. “Ovviamente quello non fu l’unico episodio - sottolinea - e non posso neanche pretendere che tutto sia roseo, però deve esserci dialogo. Senza sentire il parere di tutti e senza impegno a migliorare le cose non posso dire che sono pronto a tornare in squadra quest’anno!” conclude.

L’intervista, completata prima che Bergvin dasse le proprie dimissioni, prevedeva anche una parte in cui Klæbo ha detto: “Mancano dei leader che siano capaci di prendere decisioni forti, contro corrente se serve”. E’ un caso che il capo del team abbia presentato le dimissioni il 20 settembre?

Lorenzo Menichetti

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