Sci di fondo | 06 novembre 2023, 12:45

Arriva il "Drive to Survive" dello sci di fondo: protagonista anche Klæbo

Arriva il "Drive to Survive" dello sci di fondo: protagonista anche Klæbo

Nella preparazione di Johannes Klæbo ci sono stati due ospiti in più rispetto agli altri anni. Si chiamano Lars e Torsten Brinkema, due ragazzi statunitensi appassionati di sport invernali che in occasione del ritorno della Coppa del Mondo nel loro paese dopo 23 anni hanno avuto un accesso esclusivo alla preparazione del campione in carica della Coppa del Mondo per realizzare una serie ambientata nello sci di fondo.

I fratelli Brinkema (Torsten è un appassionato film-maker, Lars un pilota di droni professionista) hanno seguito non solo Klæbo ma anche gli atleti della nazionale statunitense. Il modello è chiaramente quello di Drive to Survive, che su Netflix ha contribuito all'aumento della popolarità della Formula 1 nel paese a stelle e strisce raccontando i "dietro le quinte" della disciplina: dopo la prima stagione, il numero di Gran Premi negli Stati Uniti si è triplicato, al punto da avere nel calendario 2023 le tappe di Miami, Austin e Las Vegas.

L'intento dei Brinkema è probabilmente lo stesso: aumentare la popolarità dello sci di fondo negli Stati Uniti, in modo da "caricare" l'evento di Minneapolis (17-18 febbraio 2024) e realizzare il sogno di realizzare un prodotto che rappresenta una novità per gli sport invernali, poco inclini alla spettacolarizzazione mediatica. Klæbo si è mostrato molto felice di questo progetto: «È fantastico! Penso che sia molto divertente che vogliano parlare con me e vogliano partecipare e contribuire a una serie del genere. Drive to Survive ha fatto qualcosa di completamente nuovo e ha riscosso molto successo, ma il potenziale c'è sicuramente anche per lo sci di fondo», questo il suo commento a TV2. «Per quelli di noi che si guadagnano da vivere con questo sport, non c'è nulla di negativo nel portare più americani nello sci di fondo. Il mercato statunitense è qualcosa a cui guardare e a cui pensare di più in futuro».

Valerio Barretta

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