Nel corso di una conferenza stampa tenuta martedì dalla Maison du sport français, sede del Comitato Olimpico Francese, è stata ufficializzata, all’interno della presentazione della candidatura per i Giochi Olimpici Invernali del 2030, la scelta di La Clusaz come potenziale località ospitante per lo sci di fondo.
Nordic Magazine, ha raccolto le opinioni di Jules Chappaz, Hugo Lapalus e Théo Schely a riguardo dell’opportunità di avere le Olimpiadi non solo nella propria nazione ma, in un certo senso, proprio nel giardino di casa, in quanto i tre francesi sono cresciuti sportivamente nello sci club della località dell’Alta Savoia.
«Sarebbe davvero bello per noi!» ha esordito Chappaz «Saremmo nel pieno della maturità e ancora in grado, credo, di andare alle Olimpiadi. Correre in casa sarebbe incredibile! Sono cresciuto a La Clusaz, ho fatto le scuole elementari lì, casa mia è a due minuti da Les Confins e dall'altro potenziale sito dove potrebbe svolgersi lo sci di fondo, cioè nel Var. Posso vedere le piste che potrebbero ospitare i Giochi da casa mia, proprio davanti al mio balcone! Sarebbe un'emozione pazzesca e altrettanto pazzesco sarebbe poter condividere le Olimpiadi con l'intero villaggio di La Clusaz. Ciò potrebbe dare una vera spinta anche per le prossime Olimpiadi.»
«Potrebbe essere qualcosa di grosso!» ha dichiarato invece Lapalus «Cerco di non pensarci troppo perché c'è tanto tempo prima che arrivi la decisione e si faccia il tutto... solo immaginare di poter correre nella nostra nazione, in casa e sulle piste del nostro club, è semplicemente incredibile! Penso che potremmo avere le armi per fare grandi cose. Se potessimo partecipare e fare una staffetta con i nostri compagni di La Clusaz a casa, sarebbe davvero un sogno. Per il momento è solo sulla carta, ma sappiamo che è possibile. Aspettiamo il verdetto. Vengono già i brividi solo a pensarci!»
«Penso che sia positivo che la stazione abbia fatto domanda per le Olimpiadi. Questo metterebbe in risalto il nostro resort, il nostro villaggio e la nostra Catena des Aravis, che è il posto dove siamo cresciuti» conclude Schely, che rimane più con i piedi per terra «È difficile pianificare un evento che avrà luogo nel 2030 e che al momento rimane un'ipotesi. Avevamo già sperato nelle Olimpiadi del 2018 con Annecy e non è successo. Ora sarebbe diverso, perché questi sono Olimpiadi alle quali potremmo potenzialmente partecipare. Se così fosse, sarebbe incredibile, l’obiettivo di una vita. Questo evento riunirebbe tutto ciò che amiamo: il luogo in cui viviamo, lo sport che pratichiamo e la più grande di tutte le competizioni. Sarebbe qualcosa di straordinario! Sto solo cercando di non fare progetti. Ma è bello che lo sci di fondo sia qui! Mi è sempre dispiaciuto che qui non ci siano più i Mondiali perché è grazie a questo evento che ho scoperto lo sci di fondo, che l'ho sognato e che mi brillano gli occhi. Ero molto piccolo, ma lo trovavo incredibile!»