In Svezia si torna a discutere sui montepremi delle gare nazionali, che dagli atleti vengono ritenuti troppo bassi. Alla vigilia delle competizioni di apertura della stagione, in programma a Gällivare dal 17 al 19 novembre, che assegneranno anche gli ultimi pettorali per la tappa di Coppa del Mondo a Ruka, i fondisti svedesi sono tornati a parlare di una tematica di cui si era discusso anche un anno fa, sempre in occasione delle gare di apertura della stagione: i compensi delle competizioni nazionali.
Nella passata stagione, alla prima di Bruksvallarna, a novembre, i vincitori delle gare avevano ricevuto assegni di 1.500 corone svedesi, circa 131 euro! Si è già saputo che anche quest’anno a Gällivare, il montepremi resterà invariato, e la notizia non è piaciuta agli atleti. In particolare si sono fatti sentire i big, che vedono nel basso montepremi riservato alle gare nazionali, un grave problema soprattutto per l’attività di atleti che faticano ad avere successo in Coppa del Mondo.
Frida Karlsson ha parlato ben chiaro a SVT: «Sono coloro che si trovano al di sotto del massimo livello che hanno un grande bisogno del premio in denaro, e penso che dovrebbero essere fatti maggiori sforzi in questo senso. Non sono molte le persone che riescono a guadagnarsi da vivere con lo sci e, per coloro che sono ai vertici, i soldi arrivano da diverse direzioni». Su posizioni simili sono anche Ebba Andersson e Linn Svahn.
Marcus Grate si è invece lamentato di quanto sia ironico che gli atleti vengano premiato con assegni giganti per una cifra poi irrisoria: «A seconda della competizioni, per alcune abbiamo da mezzo milione a un milione di spettatori. È un po’ fastidioso stare lì con un assegno gigante che dice 1000 corone (87 euro)».
Una cifra certamente molto bassa, se si considera anche le spese che tanti atleti devono sostenere.
Sci di fondo – Gli atleti svedesi si lamentano dei montepremi bassi nelle gare nazionali e gli assegni giganti per appena 1000 corone (87 euro)

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