Il presidente di una federazione sportiva mette sicuramente in conto, assumendo la carica, di dover affrontare, oltre agli onori, anche diversi oneri. Tanto più importante è la nazione sportivamente parlando, maggiori saranno i grattacapi da affrontare.
Ne sa qualcosa Tove Moe Dyrhaug, presidente della Federazione di Sci norvegese, che negli ultimi mesi ha visto trasformare la federazione in una vera e propria nave che naviga in un mare in tempesta. Eletta nel giugno dello scorso anno, la prima donna presidente dello sci norvegese ha dovuto affrontare critiche pesanti da più fronti in seguito ai conflitti con alcune tra le maggiori stelle degli sport invernali in Norvegia, in particolare Johannes Høsflot Klæbo e Lucas Braathen, che recentemente deciso di ritirarsi a soli 23 anni. A questo, si aggiungono le difficoltà finanziarie per la federazione, al punto da far riconsiderare a Dyrhaug il proprio ruolo a capo della Federazione.
«Devo essere onesta e dire che ci sono stati molti scontri. Lavoro duramente ogni giorno, ma emergono sempre nuovi problemi» racconta Dyrhaug ad Adresseavisen «Quando ho assunto l’incarico non avevo vincoli di tempo o di ruolo, e ho molte idee su cui voglio continuare a lavorare. Se non potrò lavorarci e dovrò solo continuare a sanare conflitti, dovrò seriamente pensare se voglio continuare a farlo.»
«Allo stesso tempo» continua «ci sono molte cose eccitanti in corso, molte persone valide che lavorano per questi sport ogni giorno e molte cose positive che accadono, anche se le questioni negative ricevono la maggiore attenzione»
Sci di Fondo – Aria di dimissioni per la presidente della Federazione norvegese di sci

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