Simen Hegstad Krüger è stato tra i protagonisti indiscussi della scorsa stagione, in particolar modo durante i mondiali di Planica, dove ha fatto incetta di medaglie (3 ori), mettendosi in evidenza per la capacità di essere competitivo in ogni format di gara. Il fondista norvegese, nell’avvicinamento alla stagione, ha seguito un programma di allenamento che si è distaccato un po’ da quello della maggior parte dei componenti del team Norge, dedicandosi nello specifico ad un lavoro in quota. Nel farlo, ha condiviso una buona parte dei suoi allenamenti con la squadra femminile.
Una scelta – quella di allenarsi in quota – condivisa in primis da Johannes Høsflot Klæbo, che dopo i noti dissidi con la nazionale, ha deciso di allenarsi in solitaria e di farlo proprio con un programma improntato sullo sfruttamento dell’altitudine.
Anche Krüger lo ha fatto, ma ad accoglierlo a Livigno è stata la squadra femminile norvegese. “È molto strano. Complessivamente ci saranno state quasi tante giornate di incontro con la squadra femminile quante con la mia squadra – ha dichiarato il norvegese a VG – Ha funzionato molto bene. Ho avuto un po’ di lavoro individuale, ma sono stato anche coinvolto in molte cose e per lo più avevamo un programma abbastanza simile. Un’ottima soluzione perché gli altri ragazzi non volevano salire in quota. Sjur Ole e Stig Rune sono stai molto bravi ad organizzare tutto per me".
Infine, interrogato sulle diverse strategie adottate dai vari atleti rispetto all’allenamento in quota, Krüger ha aggiunto: “Noi come squadra abbiamo dimostrato che ci sono tante possibili strade. Non è l’altezza a determinare il modo migliore per allenarsi sulla resistenza”.
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