Biathlon | 03 dicembre 2023, 17:30

Biathlon - Dorothea Wierer: "Non è andata così male però sento che manca ancora qualcosa"

credits - F. Angiolini

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ÖSTERSUND - È una Dorothea Wierer che nonostante le difficoltà fisiche che hanno caratterizzato questo avvio di stagione, stringe i denti e non rinuncia a dare battaglia in pista. Pur con tutti problemi dettati dal freddo – notoriamente non condizioni amate dell’atleta delle Fiamme Gialle – dai malanni e da materiali ancora non altezza di quelli delle altre nazionali che al momento sembra uno se non due passi avanti rispetto agli altri, porta a casa una prestazione tutto sommato positiva, restando nella top 15 con un solo errore al poligono. A Fondo Italia, che l’ha incontrata in Mixed Zone, ha fatto un po’ il sunto della situazione fisica, che ancora non sembra aver trovato la luce in fondo al tunnel.

«Questa mattina mi sono svegliata anche con il mal di gola, sembra proprio che il destino in questo momento ce l’abbia con me. Ieri sera pensavo proprio che oggi sarei stata male, stamattina poi è arrivato il mal di gola. Ho voluto provare lo stesso, alla fine non è andata nemmeno così male però sentivo che manca ancora qualcosa e spero che finisca presto…o mi ammalo definitivamente o spero di guarire pian piano. Al momento sono un po’ sfortunata»

Nonostante tutto, però, la 33enne ha fatto una buona impressione, soprattutto nei primi giri.

«Sì peccato per quell’errore, sono caduta un po’ in avanti quindi è andato in basso, devo ancora rivedere con Fabio (Cianciana, ndr), però va beh… Nell’ultima serie comunque secondo me uno era pizzicato perché ho tremato»

Archiviata la tappa svedese, è tempo di pensare alla prossima tappa, in programma già venerdì prossimo ad Hochfilzen con la sprint.

«Spero di riprendermi perché sono un po’ stufa, è ormai un mese che va avanti così, ogni settimana ho qualcosa. E poi speriamo di trovare altre condizioni così da poter combattere con tedeschi, norvegesi e francesi che ora hanno una marcia in più. Non mi piace per nulla questo divieto» ammette, sorridendo «ma ormai non si può più tornare indietro.»

Giorgio Capodaglio, Federica Trozzi

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