Biathlon | 05 dicembre 2023, 19:00

Biathlon - Range Time, l'analisi di Giuseppe Piller Cottrer

Biathlon - Range Time, l'analisi di Giuseppe Piller Cottrer

La tappa di Östersund è ormai andata completamente in archivio e dopo una settimana Giuseppe Piller Cottrer torna a dare il suo punto di vista su quanto avvenuto nei giorni appena trascorsi nel panorama del biathlon internazionale.

Alta intensità, senza paura - “Ragazzi se le prime gare dello scorso fine settimana avevano lanciato un segnale, la seconda parte della tappa di Östersund ha confermato che si prospetta una stagione bella ed interessante. Il livello è alto e soprattutto omogeneo, tanto al maschile quanto al femminile, almeno stando ai riscontri delle gare svedesi. E per emergere in un contesto simile serve tanta intensità. E’ un contesto che sa stimolare, che richiede la massima applicazione, trovare quell’equilibrio che consente di dare il 110% delle proprie possibilità. E per farlo, bisogna avere fiducia del propri mezzi non provare paura, timore reverenziale. Serve la capacità di saper costruire ciascuna fase della gara senza lasciare spazio a pensieri negativi. Mi viene da dire… cercare di essere un Sinner che appena ventunenne deve sfidare un Djokovic numero uno al mondo, forse il più forte di sempre. Se hai paura di perdere, difficilmente riucirai a vincere: così è anche oggi, in Coppa del Mondo. Per farcela, serve fiducia e determinazione”.

 

Maledette influenze - “Prima Dorothea Wierer, poi Lisa Vittozzi: l’influenza ha giocato un paio di brutti tiri alle nostre ragazze. Ma hanno fatto bene, benissimo a gareggiare anche se non in perfette condizioni. Una volta che la febbre è passata, la testa vorrebbe subito essere al 100%, ma il fisico ha bisogno dei suoi tempi. Anche per questo le due ragazze meritano un plauso per come hanno saputo gestire con attenzione e acume gare in cui sapevano di non essere al top, muovendosi di conseguenza senza aggrapparsi agli schemi consueti. Questo secondo round di Östersund ha ribadito come Bionaz sia in fiducia, abbia una consapevolezza forse nuova dei propri mezzi. Il quinto tempo nella pursuit di Giacomel vale tantissimo: sta crescendo di condizione e lo si vede. Passler è ormai pronta per fare qualcosa di ancor più importante e va bene così, nel complesso sono arrivate diverse notizie positive dal team azzurro. E anche in staffetta, con un paio di ricariche in meno…”

 

Tedeschi top ma… - “Non è ancora tempo per tirare le somme, ma di certo ad Östersund il team tedesco ha trovato una quadratura perfetta. La condizione fisica è eccezionale per tutti gli atleti e su questo non ci sono molti dubbi. I materiali sono stati super, ma non dimentico come spesso in condizioni di freddo intenso gli skiman tedeschi sappiano trovare qualcosa in più. E non vuole essere un riferimento ai solo fluoro: per valutare bene l’impatto delle limitazioni bisognerà aspettare qualche altro riscontro su nevi diverse. Di certo ad Östersund hanno fatto un lavoro eccezionale. E che dire di Samuelsson? Se si conferma su questi livelli, fa davvero paura”.

 

Tra IBU Cup e Coppa Italia - “Concedetemi un piccolo excursus… l’altro giorno abbiamo un po’ festeggiato il risultato di Sara Scattolo e Daniele Cappellari in IBU Cup: sono due prodotti Made in Friuli Venezia Giulia e ci ha fatto molto piacere vederli così incisivi. La prima tappa di IBU Cup ha permesso di rompere il ghiaccio, a Kontiolahti c’erano condizioni non facili al poligono e se ne riparlerà Intanto ci prepariamo anche al via della Coppa Italia che darà già indicazioni in vista dei Giochi giovanili… ci vediamo in Val Martello..”

lp

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