Ormai leader della squadra femminile norvegese, Ingrid Landmark Tandrevold vantava nel suo cospicuo palmares solo una vittoria individuale in coppa del mondo su un totale di 16. Non più ora: con un 10 su 10 perfetto al poligono e la prestazione solida sugli sci a cui ci ha abituato fin dalle prime gare, è riuscita ad ottenere la seconda vittoria individuale della carriera, la prima in una sprint. Questa gara di Hochfilzen sicuramente instillerà una grandissima dose di fiducia nella 27enne norvegese, ora che, senza Eckhoff e Olsbu Roeiseland, è lei il punto di riferimento delle giovani atlete della compagine norvegese femminile.
L’IBU ha raccolto le sue sensazioni a caldo al termine della gara, poco prima della cerimonia di premiazione, notando quanto quel sorriso che sempre la contraddistingue oggi forse è se possibile ancora più accentuato.
«Non potete neanche immaginare quanto io sia felice oggi. La sprint è sempre stata la gara più difficile per me, in cui mi sono sempre sentita più nervosa e finalmente vincere con lo zero è un grande sollievo. Ora so che posso fare una buona gara ed essere la migliore. È una bellissima sensazione»
Il tiro in piedi, che nelle ultime stagioni per lei è stato un vero tallone d’Achille, che in tante occasioni cruciali l’ha tradita, oggi invece è stato dalla sua parte. È facile immaginare che turbinio di emozioni e pensieri ci fosse in lei sul tappetino al momento della seconda serie.
«Il tiro in piedi è sempre stato un problema per me, oggi volevo davvero prendere quei bersagli e ho lavorato duramente in piedi, specialmente sull’ultimo bersaglio ci sono stata per un tempo che è sembrato un’eternità. E quando stai lì inizi a pensare “che succede se sbaglio a questo punto, perderei ancora più secondi!”. E quindi è stata dura far chiudere quell’ultimo colpo e vederlo andare giù»
Biathlon – Tandrevold: “Sull’ultimo bersaglio ci sono stata per un tempo che è sembrato un’eternità”

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