Biathlon | 07 gennaio 2024, 12:45

Biathlon – Una super Italia sale sul podio a Oberhof, la Norvegia vince e fa tre su tre nelle staffette

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

Con non poche difficoltà la tappa di Oberhof è stata portata a termine al maschile. L’Arena am Rennsteig ospita, nell’ultima giornata della quarta tappa della Coppa del Mondo di biathlon, le staffette. I primi appuntamenti in stagione hanno riportato lo stesso ordine d’arrivo nelle posizioni al vertice, rispecchiando i valori attesi. Alla vigilia, i quartetti di Svezia e Italia erano gli indiziati principali per andare ad intaccare l’egemonia delle super-potenze di inizio stagione.

Le condizioni meteo, finalmente invernali date le temperature ampiamente sotto lo zero, sono state un fattore di peso nella giornata odierna, caratterizzata da scarsa visibilità al poligono e frequenti raffiche a dar fastidio in piazzola. A proposito di neve e condizioni, bisogna sottolineare il lavoro encomiabile dei volontari che in questi giorni hanno permesso la disputa delle competizioni e di vivere uno spettacolo unico che solo la località della Turingia può regalare.  

Il quartetto norvegese, rappresentato da Endre Stromsheim, Sturla Holm Laegreid, Tarjei Boe e Johannes Thingnes Boe, ha vinto la terza staffetta stagionale proseguendo la loro marcia trionfale. Guadagna una posizione rispetto agli appuntamenti precedenti la Germania con Roman Rees, Benedikt Doll, Philipp Nawrath e Philipp Horn. Sul gradino più basso una nuova nazione se guardiamo a questa stagione, ed è l’Italia a trazione posteriore: Elia Zeni, Didier Bionaz, Lukas Hofer e Tommaso Giacomel.

La prima tornata della competizione non è stata letargica come spesso accade, Endre Stroemsheim galvanizzato dalle recenti prestazioni ha dettato i ritmi del folto gruppo -ben 21 nazioni al via-, creando qualche difficoltà agli atleti di nazioni minori. Elia Zeni ha fatto fatica a terra, ha utilizzato tre ricariche e i tempi di rilascio hanno recluso l’Italia nelle posizioni di rincalzo, discorso diverso per Fabien Claude, in stato di grazia da dopo Natale. Dopo la seconda sessione di tiro i distacchi tra i vari frazionisti avevano assunto caratteri da ere geologiche. Al cambio la Francia conduceva con 4.7s sulla Norvegia e terzo il Belgio a 22.0s, rappresentato dal fratello maggiore di casa Claude, Florent. Zeni ha passato il testimone in decima posizione (+1:21.9 dalla testa), ha evidenziato una buona tenuta nell'ultimo giro. 

Sturla Holm Laegreid ha ricucito il divario in men che non si dica sul transalpino Eric Perrot. All’uscita dal poligono a terra a condurre le danze le tre solite note: Francia, Norvegia e Germania. Didier Bionaz ha commesso un solo errore nella prima serie, ma questo ha permesso di accorciare il distacco rispetto ai diretti avversari. Le condizioni trovare lungo la pista sono andate via via peggiorando, la nebbia in molti punti del tracciato rendeva difficile la visione dei biatleti dalle immagini televisive. Didier Bionaz è stato tra i più veloci sugli sci nella quinta tornata delle gara, ma ha avuto difficoltà al tiro. Laegreid ha trovato uno zero eccezionale in piedi, mentre Perrot è finito nel giro di penalità dando campo libero alla staffetta norvegese. Il secondo cambio ha visto l’esordio in gara del primo dei fratelli Boe che non si trovava in zona di cambio quando è arrivato Laegreid -situazione assurda-, mentre la lotta per il secondo posto ha visto il ricompattamento tra Francia e Germania. L’Italia a metà gara occupava la settima posizione provvisoria. 

Nawrath, terzo frazionista in casa Germania, ha fatto gridare il pubblico di Oberhof con un prestazione suntuosa che ha riportato in testa la squadra di casa. Nel mentre Emilien Jacquelin non ha capito niente della situazione e il poligono -come ultimamente succede- l’ha respinto, per lui in totale quattro giri di penalità. Tarjei Boe, amministrandosi nel giro e senza strafare, ha chiuso la sessione in piedi con lo zero, staccando nuovamente la Germania. Hofer è stato esemplare al poligono e ha riportato in quota l’Italia, sfruttando le disgrazie altrui per prima la Francia. 

La Norvegia, con Johannes Thingnes Boe, è scattata al via dell’ultima frazione con un minuto di vantaggio sulla Germania, seguiva al terzo posto la Svezia con 25s sull’Italia. Il poligono a terra ha cristallizzato le posizioni. Giacomel ha avuto la possibilità di piombare sulle code di Samuelsson, ma il quinto bersaglio non gli è stato amico. Johannes Boe ottiene il primo zero in stagione, tirerà un sospiro di sollievo il dominatore della passata stagione. Tommaso Giacomel, in piedi, ha portato a scuola Samuelsson sverniciandolo sia sui tempi di rilascio sia sulla precisione. Il classe 2000 ha festeggiato all’uscita dal poligono, ma dovrà festeggiare con tutta la squadra sta sera per questa grande prestazione. Il segreto del podio italiano è stato non essere mai finiti nel giro di penalità.

Diverse nazioni non hanno completato la gara per via di doppiaggi: Lettonia, Romania, Moldavia, Lituania, Bulgaria, Stati Uniti e Polonia.

I biatleti torneranno in pista con una staffetta nella località bavarese, Ruhpolding, già giovedì prossimo.

CLASSIFICA FINALE TOP TEN
1° Norvegia 1:17:34.2 (0+7)
2° Germania +2:01.9 (1+15)
3° ITALIA +2:50.5 (0+16)
4° Svezia +3:37.9 (1+11)
5° Svizzera +3:42.6 (1+15)
6° Cechia +3:48.1 (0+10)
7° Francia +3:58.6 (5+14)
8° Slovenia +4:31.7 (0+7)
9° Finlandia +5:19.4 (1+16)
10° Austria +5:26.9 (1+13)

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Mirko Efoglia

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