Biathlon | 08 gennaio 2024, 11:10

Biathlon - Lukas Hofer, l'orgoglio di chi è salito sul podio in staffetta con 10 compagni diversi: "Un risultato di squadra che vale tantissimo"

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

Da Anterselva 2011 a Oberhof 2024, nell'Italia salita sul podio della staffetta maschile c'è sempre lui, Lukas Hofer. Il campione altoatesino, del CS Carabinieri, proprio a Oberhof disputò le sue uniche gare di una stagione 2022/23 da incubo, condizionata da un infortunio che per la prima volta gli aveva anche dato tanti dubbi sul suo futuro agonistico.

Hofer, però, non si è mai arreso e nella staffetta di Oberhof, nella quale l'Italia ha concluso al terzo posto, è stato fantastico, permettendo al quartetto azzurro di tornare in gioco, grazie a due serie di tiro da urlo e una buonissima condizione sugli sci.

Sul podio con Hofer, vi erano oggi tre atleti nati addirittura nel millennio successivo: Tommaso Giacomel e Didier Bionaz classe 2000, Elia Zeni classe 2001. Con Giacomel, Hofer aveva già condiviso il podio nel 2021, mentre con gli altri due è stata la prima volta. E così sono dieci i compagni di squadra con cui Lukas Hofer è salito sul podio in Coppa del Mondo. Chi sono? Markus e Domink Windisch, Christian De Lorenzi, Thierry Chenal, Daniele Cappellari, Thomas Bormolini e Rene Laurent Vuillermoz. Se allarghiamo anche alla staffetta mista vi sono anche Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi, Karin Oberhofer e Katja Haller.

«Non sapevo di essere salito sul podio con tanti compagni di squadra - afferma Hofer a Fondo Italia, quando gli riportiamo il dato - si vede che ormai sono vecchio (ride, ndr). Al di là di questo dato, il risultato vale tantissimo come squadra. Per Zeni era il primo podio, per gli altri due una conferma di crescita. Oberhof alla fine ha sempre delle condizioni difficili, spesso proprio nelle gare di squadra. Ma lì siamo spesso riusciti a tirare fuori qualcosa in più, che dopo porta ad un risultato come questo».

Nei giorni scorsi, Hofer sembrava aver perso qualcosa rispetto alla bella condizione mostrata fino a Lenzerheide, colpa di qualche malanno avuto sotto le feste natalizie, come spesso gli è accaduto. «Non è cambiato nulla di che negli ultimi giorni - ha affermato l'azzurro a Fondo Italia - pian piano sto meglio, mi sto riprendendo dal solito raffreddore di Natale. Mi è capitato quasi ogni anno. Ci sta, già prima di arrivare qui sapevo di non essere al top, ma pian piano si torna al livello che avevo a Hochfilzen e Lenzerheide, dove stavo bene. Quando ritroverò quella condizione, dovrò metterci insieme il tiro, che mi manca un po' la mia routine, ma arriverà non mi faccio problemi. So che il mio tiro c'è e funziona, soprattutto in situazioni particolari come quelle trovate in staffetta, nella quale ho anche sfruttato l'esperienza degli anni scorsi nell'affrontare questo poligono».

Giorgio Capodaglio

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