Sci di fondo | 10 gennaio 2024, 19:21

Fondo Italia intervista Marit Bjørgen: "Quando diventi mamma cambia qualcosa nella mentalità e nel fisico. Il possibile ritorno di Johaug? È ancora in forma e se è motivata ..."

Fondo Italia intervista Marit Bjørgen: "Quando diventi mamma cambia qualcosa nella mentalità e nel fisico. Il possibile ritorno di Johaug? È ancora in forma e se è motivata ..."

La sua presenza non è passata inosservata nel media centre di Lago di Tesero e del Cermis in occasione dell’ultima tappa del Tour de Ski. Impossibile, in fin dei conti, non notare una campionessa come Marit Bjørgen, l’atleta più medagliata di sempre nella storia dei Giochi Olimpici Invernali (15 medaglie con 8 ori), capace di vincere anche 26 medaglie ai Mondiali (18 ori) e quattro classifiche generali di Coppa del Mondo. Solo quattro volte ha affrontato per intero il Tour de Ski, giungendo tre volte sul podio della generale, cogliendo anche la vittoria nel 2015.
La fantastica atleta norvegese, oggi quasi quarantaquattrenne, ha però rappresentato molto di più, in quanto è stata capace di trionfare ai Mondiali di Lahti e alle Olimpiadi di Pyeongchang dopo il ritorno dalla gravidanza.

Oggi opinionista per TV2, televisione norvegese che annovera anche Northug e Bjørndalen tra i suoi esperti, Bjørgen ha risposto alle domande di Fondo Italia, spiegando anche come mai molte atlete riescono a essere subito molto competitive al ritorno dalla gravidanza e parlando del possibile ritorno di Johaug ai Mondiali di Trondheim.

Buon pomeriggio Bjørgen. Lei ha spesso saltato il Tour de Ski. Cosa pensa di questo tipo di competizione? Le piace?

«Si, io non ho preso parte a tante edizioni del Tour de Ski, perché i Mondiali e le Olimpiadi hanno sempre rappresentato i miei obiettivi principali in una stagione. Per questo motivo, per me era meglio restare a casa a riposare ed allenarmi, per poi tornare a competere. Penso però che il format sia molto bello ed interessante, tanto che quando non ci sono Mondiali od Olimpiadi, è l’evento più importante della stagione. Oggi, se vuoi davvero vincere la Coppa del Mondo, devi prendere parte al Tour de Ski. Penso sia interessante e credo sia importante avere questo evento in Coppa del Mondo».

Le piace così com’è o cambierebbe qualcosa?

«Penso che nel corso degli anni abbiamo provato diverse cose ed è difficile dire quale sia la migliore. Ora abbiamo distanze più lunghe per le donne, che credo siano molto dure. È difficile dire quale distanza sia più giusta, ne abbiamo cambiate diverse. Io lo trovo interessante, a qualcuno piace ad altri meno. Dipende anche da che tipo di atleta sei. È difficile capire quale sia la soluzione migliore. Credo però che la Val di Fiemme sia il luogo giusto dove chiudere l’evento e renderlo più avvincente».

Cosa le manca maggiormente dello sci di fondo?

«Mi manca soprattutto la grande famiglia. Non mi manca troppo tutto l’allenamento, ma la competizione si, ma sopra ogni cosa c’è la grande famiglia, le amicizie che nascono quando sei nel circuito. Sono stata qui per vent’anni, poi mi sono ritirata e non ho più avuto tante occasioni di vedere delle persone con cui ho vissuto a lungo. È stato bello tornare di nuovo qui. L’ambiente mi sembra abbastanza simile, anche se oggi ci sono anche alcune persone nuove».  

La vedremo ancora disputare qualche gara, magari la Marcialonga?

«No, almeno da competitiva, perché ormai ho smesso da due anni. Magari in futuro farò qualche gara perché mi sto ancora allenando un po’, ma non come prima, solo per passione»

Lei è grande amica di Therese Johaug. In molti si chiedono se la vedremo nuovamente al via in occasione dei Mondiali di Trondheim. Crede che sarà così?

«È una bella domanda. Al momento non ne sono sicura. Passiamo insieme tanto tempo, ma nemmeno lei ancora lo sa. Credo che, però, se davvero dovesse volerlo, potrebbe fare molto bene al Mondiale, perché è ancora in buona forma e non credo avrebbe bisogno di troppo allenamento per tornare ad altissimo livello.
Vedremo. La cosa più importante è che senta di avere la giusta motivazione. Penso che se sarà lì, allora lotterà per l’oro».

Johaug è diventata mamma la scorsa estate. Lei ha vinto tantissimo nella sua carriera sia prima che dopo la gravidanza. Oltre a lei, anche tante altre atlete hanno ottenuto ottimi risultati dopo essere diventate mamme e nel biathlon stiamo vedendo Justine Braisaz dominare sugli sci e vincere pur essendo appena tornata dalla gravidanza. Le chiediamo, per sua esperienza personale, cosa accade ad un’atleta dopo il parto?

«Credo capiti proprio qualcosa nella mentalità e nel fisico. Lo sci di fondo non è più tutto. Si, ti alleni come prima e in quei momenti sei completamente concentrata sull’allenamento, ma quando sei a casa, sei una mamma. Nello sport continui a cercare di fare del tuo meglio, ma la cosa più importante diventa la famiglia. Credo proprio che cambi la mentalità, sei quasi più rilassata nello sport.
Inoltre, per quella che è stata la mia esperienza, penso che al primo anno sei anche più forte fisicamente, almeno così è accaduto a me. Non so perché, ma personalmente avevo la sensazione di sentirmi più forte».


Non deve essere semplice organizzarsi.

«Può sembrare che per fare tutto ci vogliano trenta ore al giorno, ma per esempio, nel mio caso, avevo mio marito che stava ventiquattro ore al giorno attorno a me, a prendersi cura di me, a preoccuparsi che avessi un buon allenamento. Anche perché, quando vuoi riposarti, hai bisogno di avere qualcuno attorno a te ad aiutarti».

Com’è stato per lei vincere davanti a suo figlio?

«Ora che ha otto anni capisce cosa ha fatto sua mamma in carriera. Allora era troppo piccolo per interessargli. Era più significativo per me vincere davanti a lui. Mi dava motivazione, era anche una sfida vedere cosa potessi fare dopo il parto, certa dei miei tanti anni di allenamento.
Però, per me non era sempre semplice, quando partivo per allenarmi o per andare in gara e lui non voleva, dicendomi “No, mamma, no”. Era difficile ed emozionante».

Giorgio Capodaglio

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