Biathlon | 12 gennaio 2024, 18:20

Biathlon - Brorsson: "Quasi non ci credo, l'ultimo giro è stato intenso"

photo credits - Dmytro Yevenko

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Secondo podio individuale della carriera per Mona Brorsson, primo in una sprint. Si può dire che il risultato odierno per la svedese è arrivato come una sorpresa viste le sue prestazioni in generale, ma fino ad un certo punto: nella sprint femminile, infatti, quando era stata chiamata a sostituire Hanna Oeberg, aveva avuto una prestazione davvero di alto livello in terza frazione e nella giornata odierna ci si poteva aspettare, se avesse mantenuto le percentuali al tiro, un buon risultato. All’IBU, che ha raccolto le sue parole dopo la gara, ha raccontato la sua emozione per questo traguardo.

«Quasi non ci credo perché non è qualcosa che succede spesso, ma il biathlon a volte può diventare facilissimo all’improvviso. Ruhpolding è un posto in cui mi piace molto gareggiare, è speciale per me, oggi sentivo che la mia condizione è davvero buona e sapevo di avere l’opportunità di fare una gara davvero buona ma a volte faccio un po’ fatica con il tiro e questa settimana ho cercato semplicemente di andare in pista a divertirmi rimanendo concentrata solo su questo e chiaramente ha funzionato. Ma oggi credo comunque di essere stata un tantino fortunata, ho avuto Lou Jeanmonnot con me per alcuni giri, devo davvero ringraziarla per il podio, quindi in parte è un podio arrivato per via di alcune circostanze però comunque mi sento in forma e sono felice di essere riuscita a trovare il podio»

La parte più difficile della gara della svedese è stata sicuramente l’ultima tornata, in cui si è trovata in un testa a testa con Lisa Vittozzi, con un margine dopo il poligono che si assottigliava man mano che si avvicinava al traguardo.

«L’ultimo giro è stato intenso, molto difficile. Ho lasciato il poligono pochi secondi prima di Lampic, che sono essere molto molto veloce. Quando mi ha passata non avevo davvero alcuna possibilità di seguirla ma potevo comunque vederla ancora e quindi ho cercato di sfruttarla come fosse un "battistrada", sapendo che se fossi riuscita ancora a vederla, allora stavo andando forte. Poi c’erano i tecnici che mi davano il tempo in pista e mi dicevano che stavo perdendo da Vittozzi e la parte centrale dell’ultimo giro è stata davvero dura per me e mi sono dovuta preparare mentalmente per l’ultima parte del giro, non ho riposato, ma ho cercato di fissare dei punti in cui spingere e alla fine ho avuto il vantaggio a favore.»

Una fatica ampiamente ripagata dall’affetto della squadra che l’attendeva al traguardo per festeggiare.

«È stato un finale così difficile che avere l’abbraccio di Linn (Persson) alla fine è stato un vero sollievo. Subito dopo anche Elvira e Hanna (Oeberg). È speciale festeggiare un podio, ma ancora di più con un compagno di squadra, una gioia doppia. Sono fortunata ad avere un team così straordinario attorno a me.»

Federica Trozzi

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