Biathlon | 14 gennaio 2024, 17:30

Biathlon - Johannes Boe: "Il mio corpo è di nuovo pronto per lavorare, devo riguadagnare una ventina di secondi nelle sprint"

photo credits - Dmytro Yevenko

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Primo podio del 2024 per Johannes Thingnes Boe, che è abituato a ben altri ruolini di marcia e a ben altre prestazioni. Un terzo posto che farebbe contento chiunque ma forse non un atleta del suo calibro e dal suo palmares. Pur indossando ancora con margine il pettorale giallo di leader della Coppa del Mondo, Giovannino chiude il piccolo tour tedesco con un solo podio nelle quattro gare individuali disputate. Certo la forma non è delle migliori: colpito da qualche malanno, ha saltato gli allenamenti di inizio settimana e la staffetta, e la sua forma sugli sci non ha esaltato. Oggi però, sfruttando gli errori di chi gli era davanti, ha trovato il podio così come la forma che, lentamente, sta tornato.

Queste le sue parole ai media dell’IBU.

«È stato bello trovare il podio in un Inseguimento come quello di oggi, con quel testa a testa. Se avessi commesso un errore nell’ultima serie avrei dovuto battagliare per chiudere nelle prime 10, quindi è stato cruciale prendere tutti e 5 i bersagli ed è stata proprio una bella battaglia con Vetle, Dale, Jacquelin e Strelow. Riuscire a trovare il podio a quel punto è stato positivo.»

Vincitore per dispersione di tante Pursuit, deve essergli sembrato strano ritrovarsi all’ultima tornata con tanti atleti, tutti pericolosissimi e agguerriti, ancora in gioco per il podio.

«Non capita spesso di essere così in tanti nell’ultimo giro, specialmente in una Pursuit, ma eravamo molto vicini e con Christiansen e Tarjei davanti da soli che avevano sbagliato si è aperta all’improvviso una possibilità per tutti noi che eravamo più indietro. Nel tiro in piedi mi sento molto bene a dire il vero, anche se a Oberhof ho commesso diversi errori nella Pursuit, le sensazioni sono molto buone, quindi sono rimasto calmo e sicuro di me per prenderli tutti e così sono uscito per primo dal poligono con Vetle (Christiansen, ndr). A quel punto ho pensato “Ok, sono con uno sprinter” e poi mi sono voltato e ho visto Dale e Jacquelin e ho pensato che sarebbe stato difficilissimo fare podio oggi, però ho mantenuto uno spirito battagliero e volevo veramente riuscire ad ottenerlo.»

Un risultato incoraggiante, soprattutto alla luce di quanto passato negli ultimi giorni.

«Dopo alcuni giorni con dei malanni, sono molto contento di come il mio fisico si sia ristabilito. Durante e dopo la gara non ho provato alcuna sensazione di malessere, già ieri nonostante non fossi al meglio e non fossi velocissimo mi sentivo già comunque meglio e quindi oggi sapevo che il corpo era di nuovo pronto a lavorare. D’ora in avanti potrò ritrovare la condizione migliore quindi non ci sono punti interrogativi ora, la situazione è che devono riguadagnare 20/30 secondi nella sprint e credo di potercela fare in tempo per il Campionati Mondiali.»

Archiviata Ruhpolding, è già tempo di pensare all’ultima tappa del secondo blocco di stagione, Anterselva.

«Anterselva può essere una tappa tosta, ma è davvero bella quando sei in ottima condizione. Mi piace tanto Anterselva, e spero che mi accolga bene e insieme possiamo trovare buone sensazioni in pista.»

Federica Trozzi

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