Biathlon | 10 febbraio 2024, 19:17

Biathlon - Didier Bionaz: "Felice di aver scacciato un po' di fantasmi. Non è stato facile, ma tecnici e compagni mi hanno ridato morale"

Foto credit: Federico Angiolini

Foto credit: Federico Angiolini

Ha ritrovato sorriso e fiducia Didier Bionaz, dopo la buona prestazione nella sprint, che ha chiuso al ventottesimo posto con due errori. Lo si vede già dalla serenità con cui sorride parlando con Fillon Maillet, con il quale ha un bel rapporto: «Si, è così con tutti i francesi – ci ha raccontato in mixed zone – in particolare con lui e Perrot, che oggi ha fatto una super gara, ma ne ero sicuro perché è arrivato in grande forma ai Mondiali. A Quentin ho detto che domani se la può giocare».

Bionaz ha quindi parlato della sua prova, sicuramente positiva, in particolare nella serie in piedi, dove ha anche sparato a una buona velocità: «Sono abbastanza soddisfatto della prestazione – ha affermato l’azzurro – non è stata male. 1-1 ci può stare, anche se soprattutto a terra sono un po’ in difficoltà in questi giorni. Forse gestisco male l’entrata al poligono, di cui aveva parlato anche Luki in un’intervista. Bisogna farla bene. Lì ho fatto un po’ più di fatica. La serie in piedi è stata buona, anche i tempi di rilascio sono nel mio range buono. Sono contento di aver scacciato un po’ di fantasmi dall’altro giorno, che mi sono trascinato un po’ dietro. In pista, invece, è stata durissima oggi. Onestamente, questa neve la patisco molto, bisogna sapere tanto soffrire. Secondo me ho gestito bene lo sforzo, nell’ultimo giro mi è sembrato di andare bene. Ho fatto quello che potevo fare. La prestazione è stata buona, ma il risultato non mi soddisfa del tutto. Avrei voluto chiudere qualche posizione più avanti per la questione mass start. Ma ci sono ancora due gare davanti per farlo».

Bionaz è quindi tornato sugli ultimi tre giorni, quelli tra la staffetta mista e la sprint: «Mi sento in condizione, ma forse oggi avevo perso un po’ di fiducia a causa della gara dell’altro giorno. Direi che già con quella di oggi tiro un bel sospiro di sollievo. Non è stato facile buttare giù il boccone amaro dell’altro giorno, per me era anche difficile parlarne. Ho poi avuto modo di farlo con Fabio (Cianciana, ndr) e gli altri, tecnici e compagni, che devo ringraziare perché mi hanno tutti dato una mano. Mi hanno ribadito quanto credono in me, nel progetto sul futuro. Ciò mi ha dato un po’ di morale, perché giornate così brutte sono difficili da riassorbire. Con la gara di oggi l’ho ripreso e mi aiuterà per le prossime».

I media norvegesi avevano mostrato le lacrime di Tommaso Giacomel proprio per il suo amico Didier Bionaz, al termine della staffetta mista. L’ennesima dimostrazione di un’amicizia splendida, che si alimenta stagione dopo stagione, fin dall’adolescenza: «Devo ringraziare Tommy e tutti gli altri della squadra. Tommy in particolare, ci conosciamo da tantissimo tempo, abbiamo un rapporto speciale, tutti e due sappiamo quanto entrambi crediamo e teniamo a quello che facciamo. Ci poniamo sempre obiettivi molto alti, vogliamo sempre essere avanti. Quando si cade dall’alto ci si fa male, ma quando c’è bisogno ci incoraggiamo oppure ci consoliamo se le cose vanno proprio male. Ci influenziamo positivamente. Anche con gli altri, il bel gruppo che si è costruito in queste situazioni è importante per riuscire a uscire più velocemente da brutte situazioni».

Bionaz è tornato poi sulla sua prestazione sugli sci: «Non mi aspettavo di aver preso un distacco del genere. Mi sentivo più appesantito rispetto al solito, anche se mi sono gestito bene e alla fine la prestazione per me è stata buona. Adesso faremo le valutazioni del caso».

Dopo averci salutato, l’azzurro è quindi tornato indietro per esprimere la propria emozione e quel sentimento di sentirsi un privilegiato, al di là del risultato, di poter gareggiare in questo ambiente: «Prima di partire, ho detto una cosa ai fisioterapisti: “Non so come andrà la gara di oggi, ma siamo fortunati ad avere l’opportunità di correre un Mondiale in questo posto perché c’è un ambiente che toglie il fiato».

Giorgio Capodaglio

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