Ottenere una tappa di Coppa del Mondo di biathlon nella propria nazione è un traguardo a cui tante nazioni ambiscono. Dopo Lenzerheide (Svizzera) quest’inverno, che sarà sede dei prossimi Campionati Mondiali e  Otepää (Estonia), che nel 2022 ha ospitato per la prima volta il massimo circuito e organizzerà i Mondiali nel 2027, in lizza per trovare un posto in calendario al momento c’è l’Estonia, con Madona, così come un’altra nazione, la Polonia, con Jakuszyce, vorrebbe provarci.
Inaugurato nel 2022, il centro sportivo sito della Bassa Slesia sta crescendo nel panorama internazionale come hosting venue e vuole iniziare a pensare più in grande. Per consentire alla località di svilupparsi e ottenere le licenze necessarie per ospitare eventi più grandi, dopo i Campionati Europei Junior di questo inverno, sono stati spesi quasi 250 milioni di zloty (circa 58 milioni di euro, ndr) come riporta Nordic Mag.
A poco meno di un chilometro dal confine con la Repubblica Ceca, si tratta di una località dal clima davvero unico: sebbene l’altitudine non sia elevata, a differenza di Nove Mesto, la neve può rimanere fino a 150 giorni all’anno e ricorda molto le Alpi il che, in una situazione climatica con sempre più difficoltà ad avere innevamento naturale a bassa quota, potrebbe essere un punto di forza.
«Nessun altro stabilimento in Polonia ha una licenza simile. Per organizzare le competizioni più prestigiose, compresa la Coppa del Mondo, è necessario installare un impianto di innevamento artificiale, costruire un deposito di neve e ampliare i percorsi ad alta prestazione, perché abbiamo informazioni dell’IBU secondo cui il centro sportivo, lo stadio e il poligono di tiro soddisfano tutti i requisiti» assicura Jerzy Michalak, presidente del Parco scientifico e innovativo della Bassa Slesia, che gestisce il centro sportivo di Jakuszyce, a Sportowe Fakti .
L’impegno dei polacchi ha conquistato la presidenza dell’IBU, consentendo a Jakuszyce di ottenere la licenza B che permette di candidarsi a eventi come i Campionati Europei Senior, i Campionati del Mondo Junior e persino l’IBU Cup; tuttavia, prima che questo possa realizzarsi, ci vorrà ancora del tempo.
«Si tratta di un processo di investimento pluriennale. Va tenuto presente che le aree in cui si trovano le piste appartengono attualmente all’Erario pubblico. Tuttavia, sono già in corso trattative avanzate in merito. L’anno prossimo organizzeremo nuovamente la Junior Cup. Dopo aver ottenuto la licenza “B”, potremo iniziare a fare domanda per eventi di biathlon di livello superiore» aggiunge Jerzy Michalak .
Il progetto Jakuszyce, che vorrebbe aprire fino a 7,5 km di piste per lo sci di fondo, non si concluderà prima di quattro o cinque anni. Prima del 2030 quindi la Polonia non ospiterà i più grandi talenti del biathlon mondiale, ma sta lavorando in questa direzione.
Biathlon – Jakuszyce, un sogno chiamato Coppa del Mondo
 
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