Biathlon | 04 marzo 2024, 19:24

Biathlon - Verso Soldier Hollow, Campbell Wright il neozelandese d'America: "I miei compagni sono tutti entusiasti per questa tappa, allora lo sono anche io"

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

Lo si può incontrare mentre saltella per la team area come un bambino che corre incontro al camion dei gelati, oppure fare commenti divertenti facendo scoppiare a ridere uno skiman mentre cammina per la mixed zone, esultare all’arrivo per il bel risultato di un collega e amico, oppure girarsi e ridere verso i tecnici durante la gara dopo una bella serie al poligono. Campbell Wright è l’incarnazione della gioia di fare sport, al quale dedica tutto sé stesso, pesando a godersi fino in fondo una fase sicuramente bella della sua vita bellissima e ricca di esperienze arricchenti.

Con il suo fare un po’ scanzonato, il neozelandese di nascita, che da questa stagione gareggia per gli Stati Uniti, non utilizza nemmeno grandi filtri, pronto sempre a dire ciò che pensa, con la bella spensieratezza del ventunenne che ama esprimere sé stesso.

E con grande naturalezza ci risponde anche quando, in mixed zone, dopo l’ultima gara del weekend di Oslo, che a livello individuale è stato per lui molto positivo, lo fermiamo per chiedergli di descriverci le sue emozioni in vista della sua prima tappa da “americano” a Soldier Hollow: «Devo essere onesto, sicuramente i miei compagni di squadra sono più eccitati rispetto a me – ride Campbell Wrightma per me è bello far parte di un gruppo i cui componenti sono tutti così entusiasti, di conseguenza un po’ lo sono anche io. Insomma, per me non è così speciale come per i miei compagni di squadra ma è bello condividere la loro bella emozione».

Seppure figlio di statunitensi, Campbell Wright è nato e cresciuto in Nuova Zelanda, che sente ovviamente come la sua unica vera patria, pure essendo un giramondo. A Soldier Hollow, la sua famiglia non sarà presente, ma il ventunenne sa che comunque non sarà una tappa qualsiasi: «Ci alleniamo tanto lì, quindi sarà presente tanta gente che conosco, vedrò molti più volti familiari rispetto a quando gareggio dalle altre parti».

Campbell Wright sta vivendo una stagione molto positiva, con una condizione andata in crescendo da gennaio in poi e la bellezza di ben sei gare consecutive in top venti dai Mondiali alla tappa di Oslo: «Ho avuto un mese di dicembre veramente pessimo (abbiamo edulcorato, ndr), è stato davvero terribile. Allo stesso tempo, è però bello tornare a un bel livello. Vengo da sei gare consecutive nella top venti, quindi sono molto felice e non ho nulla di cui lamentarmi, meglio di quanto potessi aspettarmi quest’anno».

Tagliato il traguardo nell’individuale ha fatto una dichiarazione d’amore al biathlon davanti alla telecamera: «Si, ho detto “I love biathlon”. Diciamo che quando prendi tutti i bersagli è uno sport bellissimo (ride, ndr), ma probabilmente, nel mese di dicembre avrei detto qualcosa di diverso se mi avessero chiesto quanto amassi il biathlon (ride, ndr). Ora lo sto amando tantissimo».

Bella anche la gioia condivisa con Invenius dopo il podio ottenuto dal finlandese (in coppia con Minkkinen, ndr) nella single mixed relay: «Sono molto felice per lui. Questa mattina (domenica, ndr) parlavamo di cosa fare stasera. Invenius è un buon amico ed è bellissimo vederlo fare bene. Sono contento».

Tornando a sé stesso, Wright non si pone particolari obiettivi per il finale di stagione. «Voglio mantenere un profilo basso, sto facendo bene ora ma ciò non significa che lo farò anche nelle prossime settimane. Quindi non mi creo particolari aspettative al di là di godermi le gare. Sarà davvero una bella esperienza affrontare la staffetta insieme ai miei compagni. Ci auguriamo di fare bene, anche perché qui a Oslo nelle staffetta avevamo dei materiali ottimi, ma abbiamo sparato proprio male (ride, ndr)».

Giorgio Capodaglio

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