Olimpiadi | 28 aprile 2024, 07:00

Olimpiadi 2030 - Dalla neve alla sabbia: la Francia sogna una cerimonia di chiusura sul lungomare di Nizza

Olimpiadi 2030 - Dalla neve alla sabbia: la Francia sogna una cerimonia di chiusura sul lungomare di Nizza

La visita della Future Hosting Commission del CIO alle sedi di gara selezionate dal Comitato per la Candidatura delle Alpi Francesi per i Giochi Olimpici Invernali 2030 si è conclusa. Un grande successo, stando ai commenti della delegazione, che quindi porta davvero la Francia ad un passo dall'assegnazione. 

Per questo motivo, si può passare già a ragione in termini più concreti per ciò che riguarda le Olimpiadi e il loro universo più "protocollare". In occasione della giornata finale di visita, che si è tenuta a Nizza, il sindaco della città costiera, Christian Estrosi, nel corso della conferenza stampa presso il Museo Nazionale dello Sport, ha confermato che la cerimonia di chiusura si terrà sulla Promenade des Anglais, luogo simbolo della città: “Non vedo perché dovremmo accontentarci di uno stadio, anche se molto bello, per ospitare la cerimonia di chiusura quando può offrire la baia più bella del mondo e un lungomare che può ospitare 300.000 persone".

Nizza, che già ospiterà il media center delle Olimpiadi e tutti le discipline del ghiaccio, vuole stupire con una scelta sicuramente fuori dagli schermi, ma che darebbe, come una vera e propria ciliegina sulla torta, un tocco di glamour ai Giochi, incorporando l'iconica Baia degli Angeli e la più famosa passeggiata della Costa Azzurra.

E per la cerimonia di apertura, invece? Così come già per Parigi 2024 - sebbene ragioni di sicurezza non fanno ancora escludere un cambio di programma - anche per il 2030 si pensa ad una cerimonia all'aperto, come conferma Laurent Wauquiez, presidente della regione Auvergne-Rhône-Alpes.

"La mia idea non è quella di rinchiudere tutti in un unico luogo, ma di avere una successione di tableaux" come riporta Nordic Magazine dalla conferenza stampa "I Giochi invernali si svolgono in montagna e in questo tipo di cerimonia raramente si vede la montagna! Vorrei quindi che pensassimo a come rendere la montagna protagonista della cerimonia di apertura. Nonostante tutto, dobbiamo essere in un luogo in cui possiamo accogliere un vasto pubblico. In sintesi, lo spirito che desidero è una successione di scene che passano da un testimone all'altro e che culminano in un grande luogo popolare in cui possiamo riunirci tutti con echi che riflettono ciò che le montagne rappresentano in tutta la loro diversità."

Federica Trozzi

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