Lo scorso marzo, durante la tappa di Coppa del Mondo di Lahti, Mario Seidl è stato vittima di una rovinosa caduta durante il segmento di salto che gli ha provocato non solo la frattura della rotula, come evidenziato dai primi accertamenti, ma anche, come hanno approfondito ulteriori esami presso la clinica di Salisburgo dove il combinatista è stato operato di ritorno in Austria, una lesione alla cartilagine e uno stiramento del legamento crociato anteriore.
All’intervento, come spiegato dopo l’intervento da un comunicato di Ski Austria, è seguito un periodo di riposo assoluto di sei settimane, affinché i danni della caduta potessero guarire correttamente. Solo allora sarebbe potuta iniziare la riabilitazione.
In questi mesi, il 31enne ha aggiornato i suoi tifosi sui social riguardo alle sue condizioni e al percorso riabilitativo che sta portando avanti, dalla decisione di non rimuovere le viti per "risparmiarsi un’ulteriore operazione", alla riabilitazione in piscina, per tornare in pista in vista del prossimo inverno, quando per gli atleti delle discipline nordiche saranno messe in palio medaglie mondiali a Trondheim.
Quello che all’apparenza poteva sembrare un infortunio che avrebbe potuto stroncargli la carriera, è stato un evento che – pur nella sua difficoltà innegabile – ha infuso forza e determinazione nell’atleta salisburghese, che è determinato a tornare alle gare proprio per i Mondiali a Granåsen, benché manchi ancora una data specifica per il suo rientro. "I will come back stronger" (trad. tornerò più forte) e "Never give up" (trad. mai arrendersi) sono del resto i motti che stanno accompagnando Seidl in queste lunghe settimane che lo separano dal ritorno sul trampolino e sugli sci.
Combinata Nordica – “Tornerò più forte”, il percorso di riabilitazione di Mario Seidl dopo la pesante caduta a Lahti
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