Questa estate, uno dei nomi più "chiacchierati" e ricercati nel panorama francese degli sport invernali è sicuramente quello di Éric Perrot, cresciuto nelle sue "quotazioni" grazie alla scorsa, incredibile, stagione, in cui ha trovato la prima vittoria in Coppa del Mondo (primo atleta nato nel nuovo millennio a riuscirci) e un oro mondiale nella Staffetta Mista di Nove Mesto. Ora, mentre si prepara per una nuova stagione, Ski Chrono gli ha affidato una colonna del proprio magazine per condividere con gli appassionati di biathlon i suoi pensieri a cuore aperto, mostrando un ragazzo – oltre l’atleta – tanto umile quanto è grintoso in pista.
"Mi piace allenarmi a casa. Ho potuto condividere le sessioni con il comitato savoiardo, è stato positivo sia per loro che per me. Mi piace mettermi in gioco con i più giovani, riscoprire lo spirito di comitato, fare qualche gara con i giovani anche se mi ritengo ancora giovane. È stato davvero bello."
Il talento per la sua disciplina in un certo qual modo è ereditato sia da papà Franck che mamma Tone Marit Oftedal, entrambi biathleti
"Non ho mai sentito alcuna pressione da parte della mia famiglia, dei miei due genitori che erano biathleti. Sono un biatleta, non è un caso ma è stata una mia scelta. I miei due genitori ci sono per sostenermi. Siamo felici di condividere questa passione comune. Penso che a mio padre piaccia partecipare alle gare oggi e mi piace condividerlo con lui. Abbiamo più un rapporto familiare che un allenatore/atleta. È una condivisione di passione."
Il 23enne difende i colori della Francia, ma il legame con il Paese materno, la Norvegia, rimane sempre forte.
"La Norvegia rappresenta una parte della mia famiglia che vedo meno spesso e mi fa bene per rivederli. Sono posti sperduti, non c’è molto ma non mancano gli stadi del biathlon, è pazzesco. Andare in quei posti pieni di natura mi fa stare bene, è rilassante. Mi sento in un altro mondo ma fa anche parte della mia cultura, mi sento un po’ a casa anche se vado nella Norvegia del Nord solo ogni due anni."
Questa settimana, la squadra transalpina sarà proprio in Norvegia per un raduno, che verrà coniugato con la partecipazione al Blink Festivalen, dove Perrot potrà mettersi alla prova sulla Lysebotn Opp, se il fisico glielo consentirà visto che ha avuto un piccolo infortunio nei giorni scorsi.
"Incontrerò la squadra francese e saremo a Sandnes per una settimana ad allenarci prima del Blink Festival. Quest’anno potremo fare la salita – sono felice di poterla fare, l’anno scorso non era compatibile con il nostro programma – prima delle gare cittadine. Finalmente spero di poter gareggiare… Qualche giorno fa mi sono slogato la caviglia mentre correvo. Ho dovuto adattare l’allenamento. Sto aspettando l’approvazione medica per poter iniziare."
Biathlon – Perrot a parole sue prima del Blink Festival: “Spero di poter gareggiare, qualche giorno fa mi sono slogato la caviglia”

Credits: Federico Angiolini
Ti potrebbe interessare
Biathlon – Da Livigno ad Anterselva passando per Lavazé. La scelta di Sørum: cinque settimane in quota! Northug e Bjørndalen sono scettici
«Non vedo il senso di essere lì per cinque settimane. Una volta che ci sei stato per quattro, l’allenamento
Norvegia, fondisti davanti a tutti nella corsa in montagna: Fosnæs e Gunnulfsen vincono la Pinasløpet
Quando manca la neve, i fondisti si reinventano. Come spesso succede, per testare le condizioni e dare sfogo al
Dal biathlon allo sci di fondo, la russa Alina Kudisova ha deciso di cambiare disciplina
Non vi sono atleti che passano dallo sci di fondo al biathlon, ma anche chi fa il percorso inverso, mettendo da