Dal 26 luglio scorso, la nazionale austriaca femminile di biathlon è in Val di Fiemme, al Dolomiti Apart & Rooms a Ville di Fiemme. Una scelta legata alla quota da 1800 metri, alla bella struttura alberghiera e ovviamente alle opportunità offerte dalla località con un poligono così in alto.
Il gruppo austriaco è composto da Anna Gandler, Dunja Zdouc, Tamara Steiner, Kristina Oberthaler, Anna Juppe, Lisa Osl, Lea Rothschopf, Lara Wagner e il giovane talento Anna Andexer. A seguire le atlete austriache, il rientrante allenatore responsabile Reinhard Gösweiner, reduce dall’esperienza alla guida della Bielorussia. Con lui Alexander Jakob e l’italiano Hannes Kuppelwieser.
Nativo di Laces e cresciuto da atleta nell’ASV Martell Biathlon, dopo alcune esperienze da skiman nella nazionale juniores dell’Italia e successivamente della nazionale elvetica, Kuppelwieser è passato all’Austria. «Nello staff tecnico austriaco sono assistente allenatore – ha raccontato l’allenatore altoatesino – ma il mio compito principale è allenare le atlete su tecnica sugli sci e la forza, sulla quale programmo gli allenamenti per tutta la stagione.
Per quanto riguarda la tecnica sugli sci ho avuto tanto lavoro da fare in questi anni, perché al mio arrivo avevo visto che vi era tanto da migliorare. Posso dire che in questi anni abbiamo fatto un bel lavoro su questo aspetto e i progressi delle atlete sono evidenti».
Kuppelwieser è consapevole dell’importanza delle esperienze passate che lo hanno portato ad arrivare fin qui. A cominciare ovviamente dai suoi inizi da atleta: «Ho cominciato nell’ASV Martell, dove tra i miei allenatori vi era Klaus Höllrigl, attuale dt della nazionale azzurra. L’ho avuto poi come insegnante anche alla scuola di Malles e gli devo tanto, perché mi ha insegnato moltissimo sul biathlon sia nel fondo che al tiro. Ancora oggi abbiamo un bellissimo rapporto di amicizia e ci troviamo spesso, quando siamo entrambi a Laces, per parlare di biathlon.
Una volta terminata la mia breve carriera agonistica, sono diventato subito skiman entrando a far parte della nazionale juniores e giovani. In quel gruppo mi sono trovato benissimo con Mirco Romanin, Fabio Cianciana, Edoardo Mezzaro, Daniele Piller Roner, Devis Da Canal, anche Giuseppe Cioffi, che ora allena nello sci di fondo. Avevamo veramente una bella squadra e ci togliemmo tante soddisfazioni, vincendo medaglie sia ai Mondiali Giovanili che ai Giochi Olimpici Giovanili di Losanna.
Dopo due anni è arrivata la Svizzera, proponendomi di diventare loro skiman, presentando un’offerta che era allora irrinunciabile.
Ancora oggi, però, resta uno splendido rapporto con gli allenatori di quella Italia. Con Romanin e Cianciana, per esempio, ci vediamo ancora nel circuito di Coppa del Mondo, ma anche con tanti atleti di quella squadra che oggi sono nella massima nazionale azzurra. Ovviamente tifo anche per loro, in pista hanno il mio appoggio».
L’esperienza svizzera ha poi portato Kuppelwieser nello staff tecnico dell’Austria. «Sono rimasto due stagioni in Svizzera come capo skiman in IBU Cup, quindi è venuta l’Austria a propormi di essere loro skiman in Coppa del Mondo. Decisiva è stata la loro offerta di diventare anche assistente allenatore della squadra B femminile. Stimolato da questa nuova sfida ho accettato ed ora eccomi qui in Coppa del Mondo. Durante l’inverno aiuto anche gli skiman, soprattutto per quanto riguarda le strutture, ma in gara sono sempre sul tracciato, per valutare bene la tecnica».
Kuppelwieser ha quindi descritto il gruppo austriaco, che vede al suo interno atlete esperte, come per esempio Zdouc, e giovanissime come Andexer. «Mi piace questo gruppo, perché le giovani possono imparare tantissimo dalle più esperte soprattutto al tiro. Se prendete le qualità al poligono di Dunja Zdouc, una delle più precise in Coppa del Mondo, c’è molto a cui ispirarsi. Anche nel fondo c’è un punto di riferimento importante come Anna Gandler, che ha già dimostrato tantissimo nella passata stagione, dove aveva spesso la top ten nel course time in Coppa del Mondo».
Insomma l’allenatore italiano è convinto che la squadra austriaca possa fare il salto di qualità. «Per quanto riguarda le più giovani, dobbiamo dare loro il tempo necessario per migliorare. Con loro è importante non guardare solo ai risultati immediati, ma che abbiano uno sviluppo sia a livello organico che al tiro. Se è così, allora di conseguenza step by step vengono anche i risultati. Anna Andexer, per esempio, ha già dimostrato tanto lo scorso anno, perché era tra le più forti in IBU Cup Junior, mostrando poi un ottimo livello anche in IBU Cup, grazie alla consapevolezza ricevuta dalle belle prestazioni nelle competizioni giovanile. Abbiamo comunque deciso di aspettare a lanciarla in Coppa del Mondo.
Sono convinto che questo gruppo possa ottenere buoni risultati alle Olimpiadi di Anterselva nel 2026, perché Gandler ha fatto ottime cose in Coppa del Mondo e da lei ci si possono aspettare ulteriori progressi. Inoltre abbiamo già visto lo scorso anno come atlete come Tamara Steiner e la stessa Juppe abbiano ottenuto dei buoni risultati, mostrando progressi. Entrambe stanno facendo molto bene in preparazione. In particolare Tamara è migliorata sia nella tecnica di sciata che nell’aspetto organico. Poi ci sono le giovani che, come ho detto, lavorando nel modo giusto possono fare molto bene».
Kuppelwieser ha quindi svelato il suo sogno: «Sono molto giovane, quindi già essendo qui sto vivendo il mio sogno professionale. Per quanto riguarda la squadra, mi auguro che le atlete facciano progressi e possano ottenere risultati di rilievo. Mi piacerebbe vedere più nostre atlete nella top ten di Coppa del Mondo.
Ovviamente il grande sogno è una medaglia austriaca alle Olimpiadi di Anterselva, che per me sono praticamente in casa».
Biathlon | 05 agosto 2024, 18:28
Biathlon - Hannes Kuppelwieser, da Laces alla nazionale austriaca femminile: "Il sogno è una medaglia olimpica ad Anterselva"
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