Un dodicesimo posto nella classifica generale di Coppa del Mondo e due medaglie (entrambe in staffetta) ai Mondiali hanno reso la stagione 2023/24 di Hanna Oeberg lontana da quelle che probabilmente erano le sue aspettative dopo che, in quella precedente era stata grande protagonista dei Mondiali di Oberhof. In tanti, forse lei stessa, si aspettavano una continuità con quanto fatto e qualcosa di più nel corso della stagione, ma ben presto, prima ancora dell'evento iridato di Nove Mesto, si è capito che forse non era un obiettivo realizzabile: un problema al ginocchio vecchio di qualche mese, risalente ad un raduno autunnale, che tornava a farsi sentire.
Ora, quasi un anno dopo, si trascina ancora dietro qualche strascico. "Non ho ancora raggiunto la piena forma fisica per gareggiare. Sono riuscita a correre durante l'estate, ma le corse più lunghe sono state di due ore" ha spiegato al giornale svedese Expressen "Da allora non sono più riuscita a correre quanto vorrei. Ci stiamo lavorando e stiamo facendo un passo alla volta. Speravo di poter correre a pieno ritmo, perché mi piace molto correre”
Non può correre quanto vorrebbe, ma è comunque un passo avanti, grazie al lavoro condotto a stretto contatto con il team medico a partire da quel raduno a Idre Fjaell quando è venuta fuori questa problematica.
"La cosa più importante è che riesca a sciare bene e che possa correre un po', soprattutto per l'inverno. Poter poter correre fino a un'ora durante la stagione agonistica è sufficiente, sarebbe già una bella differenza rispetto a come era soprattutto dopo Natale nella scorsa stagione”.
Il lavoro principale, sotto questo punto di vista, è stato su di sé: può essere facile e automatico, infatti, cadere nella tentazione di adattarsi ad una tecnica di sciata che provochi meno dolore ma che dimostra in realtà scorretta.
"È facile, quando si ha dolore, cambiare la propria tecnica e questo non è affatto vantaggioso. Né per l'infortunio né per la velocità dello sci e abbiamo dovuto lavorare su questo. E sono migliorata, diventando più consapevole. È sempre importante sciare in modo tecnicamente corretto, perché c'è il rischio che, se si scia in modo scorretto, l'infortunio venga sollecitato maggiormente."
Al di là di questo problema, l'estate ha portato anche qualche buon frutto: una medaglia d'oro ai campionati svedesi e il terzo posto nella single mixed relay del Blink Festival in Norvegia in coppia con Martin Nevland. La sua stagione è iniziata però più tardi del previsto, in quanto un malanno le ha fatto perdere il primo raduno. Nulla però di cui preoccuparsi oggi.
"È stato bello prendersi una pausa. Credo che dopo le gare fossi un po' più desiderosa di continuare a fare il mio lavoro. Mi ha dato una spinta motivazionale per competere un po'. Mi sento tranquilla e penso che andrà tutto bene, anche se è stato più difficile di quanto pensassi entrare in una nuova stagione e non aver continuato a lavorare a pieno ritmo."