Le notizie estive che hanno riguardato Johannes Klæbo non sono state sempre delle migliori. La preparazione estiva, almeno fino al mese di luglio, è stata ostacolata da malanni e fastidi fisici che, pur piccoli, hanno minato la sua preparazione che, per un pretendente importante al gradino più alto del podio delle gare dei prossimi Campionati Mondiali di Trondheim, avrebbero potuto essere cruciali.
In questi giorni il campione norvegese negli Stati Uniti, a Soldier Hollow, dove sta affrontando il primo dei raduni in quota previsti dal suo piano per l'inverno, per sua stessa ammissione e di quelli che gli sono più vicino, qualcosa nelle ultime settimane è però cambiato nel suo atteggiamento: in un certo senso, si può dire che il 27enne, ha premuto l'interruttore e avviato la sua "macchina perfetta" in vista delle gare iridate casalinghe, entrando in una bolla in cui hanno accesso solo coloro che hanno beneficio per le sue prestazioni.
"Ora si parla molto dei Mondiali. In un certo senso è così già da un po', ma ora l'attenzione inizia a farsi più seria” ammette Klæbo a Dagbladet prima partire per gli Stati Uniti "è naturale. Ora ho bisogno di concentrarmi il più possibile e di dedicarmi al lavoro. È tutta una questione di prestazioni e di risultati."
L'estate non sia andata come previsto, ma il campione, che ai prossimi Mondiali avrà da difendere 3 ori, puntando anche alle altre gare del programma, non è particolarmente preoccupato.
"Non sono in forma smagliante, ma il mio corpo sta reagendo bene. L'estate nel complesso è stata scarsa, ma non è un problema”
Nello Utah, il programma del norvegese sarà molto semplice: mangiare, allenarsi e dormire; oltre a quella in corso, prima dei Mondiali affronterà altre tre sessioni di allenamento in quota: molto probabilmente prima dell'inizio della stagione sarà a Livigno come lo scorso anno, a dicembre sarà a Davos e prima dell'inizio dei Mondiali si concederà un ultimo periodo di lavoro in quota. ll quotidiano norvegese rivela che il piano A, al momento, prevede che quest'ultimo ritiro sia seguito immediatamente dalle gare di Coppa del Mondo a Falun, che precedono di una settimana i Mondiali di Trondheim.
"La vedo in modo positivo. Sono emozionato, ovviamente. Penso che sarà un buon autunno e spero che il mio corpo sia all'altezza. Anche l'anno scorso non ho passato il mio miglior Natale, ma a febbraio ero in forma” ricorda Klæbo.
Un Mondiale in casa, però, non è fatto solo di forma fisica al top, per quanto importante sia. Come e forse anche di più dei suoi compagni di Nazionale, Klæbo sarà l'atleta tenuto maggiormente d'occhio nelle settimane di gara: oltre a parenti, amici e tifosi, i media di tutto il mondo vorranno accaparrarsi "un pezzo" del campione. Ecco perché Klæbo sa che, per arrivare il più lontano possibile e puntare al massimo risultato in tutte le gare in cui sarà al via sarà necessario adottare una certa dose di cinismo, cercando di tenere quanto più lontane possibili tutte le potenziali fonti di stress, media inclusi.
"Dovremo valutare la questione. Arriverà il momento in cui si può stare nella zona mista solo per un certo numero di ore. Anche questo fa parte del gioco. Devo prepararmi al fatto che sarà frenetico e che ci saranno molte aspettative da parte di persone esterne. Devo gestire la situazione in modo corretto e collaborare stessa con la federazione, i media e tutti gli altri. Ci sono giorni in cui ci saranno tre giorni di fila di gare di sci. Allora devo essere il più intelligente possibile" spiega "Sarà più impegnativo, e quindi dovrò essere rigoroso e più severo. Saranno dieci giorni in cui devo fare il mio lavoro, e poi dedicherò del tempo a quelli che vogliono un pezzo di me"