Continua a tenere banco il dibattito tra gli atleti all’annuncio del cambiamento dell’ordine di partenza per le gare individuali (Sprint e Individuale) a partire dalla prossima stagione di Coppa del Mondo. Un sistema che va a togliere ai big del circuito "il privilegio", conquistato sul campo, di poter scegliere il gruppo di partenza. Da questo inverno, con il nuovo sistema di gruppi e sorteggio, i migliori 15 della Classifica Generale, cadranno tra la 46esima e la 75esima posizione, a vantaggio delle trasmissioni televisive che avranno una gara avvincente fino alla fine.
Dal punto di vista degli atleti questo però significa avere, soprattutto per i migliori, una routine di gara completamente rivista, non solo perché potrebbero trovarsi a dover fronteggiare una pista in deterioramento, ma soprattutto per quanto riguarda il tempo trascorso dall’azzeramento e l’attesa della partenza in un anello per il riscaldamento che non è sempre all’altezza delle necessità in tutte le piste in cui si gareggia.
Questi sono alcuni dei temi che Johannes Kuehn, anch’egli membro della Commissione Atleti presso l’IBU come Sebastian Samuelsson, ha affrontato con chiemgau24.de l’argomento. Come tanti suoi colleghi è critico della scelta, e sente che la voce degli atleti non sia stata sufficientemente ascoltata.
"Difendo la posizione che abbiamo convenuto in quella sede. Comprendiamo l’idea della Federazione, ma siamo critici nei confronti del cambiamento previsto."
La principale preoccupazione degli atleti è nelle condizioni che essi dovranno affrontare in pista, sempre più spesso in condizioni precarie a causa di inverni sempre più miti e il ricordo all’innevamento artificiale.
"Naturalmente ci sono gare in cui le condizioni sono uguali per tutti, ma non è sempre così. Questo cambiamento avrà un impatto diretto sul nostro sport. Quello che trovo molto più preoccupante è che le condizioni non sono ideali per gareggiare ovunque. Ci sono località in cui le piste di riscaldamento non sono adeguate. Questo è un chiaro svantaggio per gli atleti che devono gareggiare nei gruppi più alti."
Biathlon – Johannes Kuehn si aggiunge al coro di critiche: “Il cambiamento avrà un impatto diretto sul nostro sport”
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