La crisi climatica e le congiuntura economica negativa che, pur con un peso differente, tutti Paesi del mondo stanno affrontando, sta avendo inevitabilmente una ricaduta sugli sport invernali e sul turismo sportivo delle località che li ospitano.
Questo è l’allarme lanciato pochi giorni fa dalla FIS nella sua collaborazione con l’Organizzazione Mondiale di Meteorologia, ed in questi giorni è supportata da alcune notizie come le difficoltà di mantenimento di diversi impianti: prima il tunnel di Gällö, che verrà chiuso perché non si è trovato nessun acquirente disposto a rivelare e rilanciare la struttura, e oggi emergono addirittura le difficoltà dello stadio di sci di Lugnet a Falun, che tradizionalmente vede disputare sulle sue piste la Coppa del Mondo e nel 2027 ospiterà i Mondiali di Sci Nordico, nel mantenere e garantire l’innevamento artificiale, anche e soprattutto in vista proprio delle gare iridate del 2027.
Come riportato dal giornale locale lokalti.se, il 9 ottobre 2023, il consiglio comunale ha deliberato un budget di investimento di 5 milioni di corone svedesi (circa 440 mila euro) che copriva i costi dei lavori sulle strutture di produzione della neve che dei materiali. La direzione dell’impianto di Lugnet ha bocciato un’offerta di realizzazione dei lavori da parte di Lufab, società che possiede la maggior parte delle proprietà di Lugnet, optando per realizzare l’impianto in maniera indipendente.
Tuttavia il Comune di Falun non era stato messo al corrente dell’inizio dei lavori, ma solo in questi giorni la parte politica è stata informata, mentre il progetto è in una fase molto avanzata, che il budget non può essere rispettato e necessita di nuovi fondi, scatenando le ire del consiglio comunale.
"Estendere un deficit di tale entità quando oggi non abbiamo nemmeno i fondi per le nostre attività è incredibilmente grave" afferma Fredrik Persson, presidente del Comitato per la cultura e il tempo libero di Falun, spiegando che non è ancora chiaro come sia potuto accadere e che al momento non esiste una soluzione di finanziamento per il progetto. "Noi stessi in commissione non sappiamo cosa sia successo. Non mi è stata presentata alcuna risoluzione, ma in quanto città sciistica di alto profilo, dovremo far fronte a questa situazione”
Per fare luce sull’intera vicenda Persson ha avviato un’indagine esterna, che sarà utile anche per provare a tracciare una soluzione. Nel frattempo, come confermato da Persson, esiste il rischio che quest’inverno a Lugnet non venga prodotta neve artificiale.
Sci di fondo – Innevamento artificiale a rischio a Falun: superato il budget per i lavori di ammodernamento

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