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La FIS trova un accordo quinquennale di partnership con l’Azerbaigian. La Norvegia critica: “A nostra insaputa”. Tante le controversie.

Nella giornata di martedì la FIS ha annunciato la sua nuova partnership commerciale con l’Azerbaigian. L’accordo, della durata di cinque anni, dal 2026 al 2030, prevede che il Paese asiatico sarà il partner premium dei Campionati del Mondo, nonché lo sponsor principale della Coppa del Mondo della Federazione Internazionale di Sci e Snowboard per moguls, aerials, ski e snowboard cross, e sponsor della combinata nordica.

“L’alleanza strategica si concentra sulla promozione e lo sviluppo dello status del Paese come destinazione di livello mondiale per gli sport invernali – è scritto – sia a livello ricreativo che agonistico. Grazie a questa partnership, la visibilità aumenterà e si stimolerà un senso di connessione tra lo sport e i suoi praticanti. Gli appassionati saranno attratti da tutto ciò che il Paese ha da offrire per gli sport invernali.”

L’iniziativa della FIS, in collaborazione con l’Agenzia Statale del Turismo dell’Azerbaigian, renderà il Paese un partner di destinazione globale per gli sport sulla neve. L’obiettivo non è solo quello di ospitare eventi o campionati, ma di fare del paese un simbolo e un’immagine rappresentativa. Un accordo di questa natura non era mai stato firmato prima e potrebbe stabilire un nuovo standard per le future partnership.

Soddisfatto il presidente della FIS, Johan Eliasch: “La partnership con l’Azerbaigian soddisfa tutti i requisiti: apporta valore a tutte le nostre discipline, promuove lo sviluppo degli sport sulla neve a tutti i livelli, da quello ricreativo a quello agonistico, e ci apre un nuovo ed entusiasmante mercato in crescita”.

Non tutti sono contenti dell’accordo stipulato. Critiche sono arrivate dalla Norvegia, con la Federazione che ha affermato di non essere stata avvertita di questa nuova partnership, della quale non si sarebbe nemmeno discusso.

Secondo quanto riferito dall’agenzia NTB, l’annuncio è stato una sorpresa per la Federazione norvegese di sci. Il responsabile delle comunicazioni Espen Graff ha dichiarato che la federazione non era a conoscenza dell’accordo prima che la FIS lo annunciasse. «Il Consiglio FIS non è stato coinvolto nel processo né ne era a conoscenza prima della pubblicazione» ha affermato Graff.

Il Consiglio FIS ha tra i suoi i membri anche la presidente della federazione sciistica norvegese, Tove Moe Dyrhaug. La Federazione sciistica norvegese vuole esaminare più da vicino l’accordo con l’Azerbaigian. «Sappiamo che un accordo del genere attira l’attenzione e ora chiederemo maggiori informazioni sul suo contenuto» ha affermato il responsabile della comunicazione Graff.

L’Azerbaigian è guidato da Ilham Aliyev, che governa il paese ormai dal 2003, un leader discusso per la sua politica autoritaria e per il controllo esercitato sui media. Vi è poi la guerra lampo con l’Armenia, nel Nagorno-Karabakh, nella quale sono stati ben centomila gli sfollati che che hanno trovato poi rifugio in Armenia.

Amnesty International ha anche denunciato i continui arresti di giornalisti ed avversari politici alla vigilia delle elezioni. “Oltre una dozzina di giornalisti sono rimasti in detenzione arbitraria dopo il loro arresto nel 2023 – è scritto – le autorità hanno inoltre prorogato la custodia cautelare di almeno 11 giornalisti delle poche emittenti giornalistiche indipendenti rimaste in Azerbaigian, accusandoli falsamente di contrabbando di valuta in relazione a presunti finanziamenti da parte di donatori occidentali”.

Al 31 dicembre 2024, secondo quanto riferito dal rapporto annuale di Europe Press Freedom (clicca qui) sono 30 i giornalisti dietro le sbarre, che mette l’Azerbaigian secondo solo dietro alla Bielorussia in questa triste classifica.

L’Azerbaigian è anche sotto accusa per mancati diritti alla comunità LGBTQ, senza dimenticare le denunce di torture e maltrattamenti a incarcerati, ma anche un’economia trainata dai combustibili fossili. Ed è ironico che si pubblicizza questo paese e si fa poi la battaglia a Equinor in Norvegia.

L’Azerbaigian ha però paese ha un forte legame con tanti paesi dell’unione europea, tra i quali anche l’Italia, in quanto dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, l’UE ha aumentato la propria dipendenza dal gas azero.

Insomma, una scelta che deve far discutere, come tante nel mondo dello sport, dove il denaro conta più dei valori, che le stesse federazioni pubblicizzano.



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