Il FIS Technical Committee Spring Meeting, conclusosi nei giorni scorsi nella località portoghese di Vilamoura, porta con sé numerose novità a perfezionamenti in vista della stagione olimpica. Tra le riflessioni che hanno coinvolto il comparto della combinata nordica, in particolare, hanno trovato spazio anche alcune modifiche regolamentari che riguardano contatti, sorpassi in pista e ostruzioni.
A portare a questi aggiustamenti, gli strascichi del discusso episodio che aveva attirato su di sé l’attenzione in occasione della staffetta mista dei Mondiali di Trondheim e che aveva coinvolto da vicino le squadre di Austria e Giappone. In quel caso, nello specifico, le controversi erano nate in seguito a un cambio di corsia repentino di Johannes Lamparter – in quel momento davanti -, che aveva portato l’austriaco a un leggero contatto con Ryota Yamamoto, intento a predisporre il sorpasso. Lamparter era così riuscito a difendere la posizione, regalando all’Austria la medaglia di bronzo e tenendo relegando il Giappone al 4° posto.
Era seguito il ricorso del Giappone, che dalla sua parte era convinto dell’irregolarità del cambio di corsia di Lamparter, con conseguente lunghissimo periodo di attesa e confronto all’interno della sala giuria. La scelta definitiva era stata poi quella di non punire l’Austria, ritenendo quanto fatto dall’austriaco non sufficiente per essere definito ostruzione. (Per l’approfondimento sull’episodio, CLICCA QUI)
Ora, stimolata proprio da quella che il Race Director di Coppa del Mondo Lasse Ottesen definisce “una bella esperienza di apprendimento”, la FIS implementa il proprio regolamento e tenta di rendere più chiare e specifiche le norme che disciplinano la materia dei sorpassi e contatti in pista. Nello specifico, la novità riguarda l’attribuzione di maggiore responsabilità all’atleta che si trova davanti, nel garantire manovre di sorpasso regolari. Una norma che si differenzia rispetto a quanto accadeva in precedenza, quando le responsabilità per i contatti di questo genere erano principalmente dell’atleta che sopraggiungeva da dietro e le colpe di chi si trovava in vantaggio erano sostanzialmente escluse a priori. In generale, in conseguenza di questa maggiore attenzione rivolta ai contatti, si incrementa la punibilità delle ostruzioni e – come specifica la FIS – “ogni tipo di ostruzione, che essa avvenga bloccando, caricando o spingendo l’avversario, è proibita e la violazione può portare alla potenziale squalifica”. L’obiettivo della FIS, oltre alla volontà di rendere più eque le proprie decisioni, è anche quello di favorire la velocizzazione del processo decisionale, per evitare che discussioni da 90 minuti come quella verificatasi a Trondheim non debbano rendersi nuovamente necessarie.