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Salto con gli sci – Aumentare le competenze e i controlli: questa la chiave per riconquistare la fiducia del pubblico secondo Mika Kojonkoski

Lo scandalo delle tute da salto con gli sci in Norvegia ha causato molto lavoro extra al comitato di salto con gli sci della Federazione Internazionale di Sci (FIS) negli ultimi mesi, in particolare in questa off-season pre-olimpica in cui si sta mettendo a punto non solo il calendario ma anche, e soprattutto a questo punto – le “regole del gioco” per la prossima stagione. In occasione dei Meeting primaverili dei Comitati Tecnici della FIS che nella settimana appena passata si sono tenuti a Vilamoura, in Portogallo, si è appunto discusso principalmente dei controlli delle tute per il salto con gli sci (anche nella combinata nordica).

Interpellato dalla tv finlandese Yle, Mika Kojonkoski, coordinatore degli sport del trampolino per la Federazione finlandese di sci e Presidente del comitato di salto con gli sci della FIS, ha riferito che le decisioni in merito alle ispezioni delle tute da salto con gli sci o di altre attrezzature sono ancora in divenire benché la direzione è chiara e sia quella che nei giorni scorsi hanno rivelato le indiscrezioni norvegesi.

“Vogliamo rafforzare i controlli. Questa è la priorità numero uno a breve termine ed è la strada che stiamo seguendo. Il team di controllo e le competenze sono stati rafforzati” .

In effetti, la natura della sperimentazione tecnica nei materiali del salto con gli sci è molto rapida, lo stesso Kojonkoski lo ammette, e oggigiorno le tute da sci possono essere modificate molto rapidamente nelle mani dei professionisti; queste modifiche non sempre però vengono rintracciata a causa delle molte variabili e del numero alto di atleti in ogni gara. “Quando si parla di sport d’élite, è chiaro che tutti cercano di migliorare le prestazioni. Purtroppo, nel salto con gli sci l’attrezzatura è diventata sempre più determinante per il risultato, anno dopo anno. I controlli sono invece rimasti un po’ indietro. Se si vogliono davvero più controlli, questi devono avvenire in tutta tranquillità. Anche prima della Tournée dei Quattro Trampolini o delle Olimpiadi, in modo da potervi dedicare effettivamente giornate intere”.

Questo però significa che le tute devono essere in possesso della FIS. Un punto di vista che ormai sembra mettere d’accordo le federazioni sportive nazionali e nemmeno le superpotenze del salto, come possono essere Germania e Austria, sembrano al momento opporsi. Secondo Kojonkoski, si tratta di un impegno molto gravoso se implementato su larga scala e occorre trovare una soluzione. “Credo che l’anno prossimo troveremo una soluzione affinché la FIS possa conservare meglio le tute in suo possesso durante i grandi eventi. Una volta implementato nel suo complesso durante la Coppa del Mondo, si tratta di un lavoro piuttosto gravoso, e anche costoso. Ad esempio, al momento non disponiamo dell’autorizzazione per utilizzare nuove risorse.”
Le uniche preoccupazioni delle singole squadre sarebbe al momento contrate principalmente su questioni finanziarie e sui diritti degli atleti, come ad esempio la ripartizione dei costi di queste operazioni e le responsabilità sulle tute nel caso in cui, ad esempio, durante lo stoccaggio dovessero essere danneggiate o sformate.

Il team di controllo delle attrezzature è stato inoltre rafforzato con l’ingresso nel gruppo di Mathias Hafele, per anni sviluppatore di attrezzature per Austria e Polonia, mentre ha rinunciato al proprio incarico Christian Kathol, storico responsabile del controllo dei materiali. “Christian ha investito molto in questo, ma forse ora era necessario attingere a qualche competenza interna ai team.” In questo senso, Kojonkoski è convinto che sia assolutamente necessario aumentare le competenze dei tecnici e dedicare più tempo al controllo delle attrezzature. Se ci si riesce il quadro generale, non solo in termini di risultati ma anche di credibilità della disciplina di fronte al pubblico non potrà fare altro che migliorare.

“Quando uno sport è equo e paritario significa che ci sono regole chiare e semplici e un forte controllo” ha concluso Kojonkoski “Questa è la cosa più importante dal punto di vista del futuro di questo sport. Quando le regole sono semplici e chiare, non sono per forza necessari milioni per attuare i progetti e anche i paesi più piccoli avranno una possibilità di successo.”

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