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Combinata

“Hey CIO, anche le donne volano”

Fonte foto: profilo Instagram Annika Malacinski

“Il motivo per cui lo faccio non è perché voglio competere alle Olimpiadi, ma perché amo lo sport “. Sono parole chiare e decise quelle scelte da Annika Malacinski, combinatista della squadra statunitense, per parlare della battaglia che da anni porta avanti con il sostegno delle sue colleghe e avversarie, con l’obiettivo di portare finalmente la combinata nordica femminile alle Olimpiadi.

Escluso dal CIO dal programma per Milano-Cortina 2026, il settore femminile della combinata nordica è l’unico tra gli sport olimpici a non trovare spazio nelle competizioni a cinque cerchi, sebbene il corrispettivo maschile sia ben presente… da oltre 100 anni. Ecco perché – pochi giorni dopo l’introduzione del primo evento di volo con gli sci nel calendario della Coppa del Mondo di combinata nordica – dal profilo social di Annika Malacinski giunge un’eloquente immagine, che non solo celebra l’approdo dei trampolini di volo nella combinata, ma soprattutto è una chiara frecciata rivolta al Comitato Olimpico Internazionale: “Hey CIO, anche le donne volano”, si legge su un cartellone tenuto in mano da Malacinski.

Un messaggio che risuona potente e che riecheggia in tutte le federazioni nazionali, da tempo impegnate insieme anche alla FIS nel promuovere la combinata nordica e facilitarne la crescita in termini di movimento. Anche perché appare essere proprio quella dei bassi numeri e della scarsa diffusione della disciplina al femminile la tesi principale portata avanti dal CIO quando scelse di non ammettere il comparto donne a Milano-Cortina.

Un momento che Malacinski ricorda bene e ha ripercorso attraverso una toccante intervista rilasciata nei mesi scorsi al portale Glimpse, dove si è soffermata proprio sul tema dell’uguaglianza di genere. “Ricordo molto bene, – spiega la statunitense – stavo viaggiando dall’Europa agli Stati Uniti e aspettavamo la grande decisione del CIO. Avevo chiesto anche all’assistente di volo dello champagne, perché dovevamo festeggiare”. Ecco però che l’inaspettata decisione del CIO era poi giunta a stroncare le speranze di Malacinski, confermando l’esclusione della combinata femminile dalle Olimpiadi.

Ora, quando l’evento che in Val di Fiemme ospiterà la combinata nordica maschile si avvicina, le speranze della combinatista americana e di tutte le sue avversarie rimangono rivolte al 2030, quando le Olimpiadi approderanno nelle Alpi Francesi. E’ quello l’obiettivo per cui si lavora e a cui la stessa Malacinski guarda con rinnovato ottimismo, rinvigorito anche dai recenti passi avanti fatti dalla combinata femminile (prima Coppa del Mondo e Mondiali nel 2021, prima gara su Large Hill nel 2025). “Abbiamo combattuto con gli ostacoli e siamo finalmente al livello a cui meritiamo di essere. Le Olimpiadi vogliono essere un evento giusto e equo, con il 50% degli uomini e il 50% delle donne”, aggiunge Malacinski.

La speranza, neanche a dirlo, è che presto si possa festeggiare l’inclusione della combinata femminile nell’evento più importante dello sport internazionale. In modo che nessuna atleta sia più obbligata ad abbandonare la propria disciplina per inseguire il sogno olimpico, come successo alla stessa Annika Sieff, azzurra passata dalla combinata al salto con gli sci proprio per non mancare l’appuntamento con Milano-Cortina 2026. E così da rendere felice anche il FIS Race Director della Coppa del Mondo Lasse Ottesen, che solo pochi mesi fa ammetteva: “Spero di vedere la prima campionessa olimpica di combinata nordica nel 2030”. Anche perché, non può essere un caso, da poco è stata eletta la primissima presidente donna dal CIO, la zimbabwese Kirsty Coventry, che da giugno prenderà ufficialmente in mano le redini del Comitato Olimpico Internazionale, succedendo a Thomas Bach.

Di seguito, l’intervista completa ad Annika Malacinski pubblicata da Glimpse

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