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6 curiosità sullo sci che forse non conosci

Chi avrebbe mai detto che dietro quella che percepiamo come una moderna attività ricreativa si nasconda una storia lunga millenni? Lo sci non è nato ieri tra le Alpi italiane o le vette francesi, ma affonda le sue radici in tempi così remoti che faremmo fatica a immaginarlo.

Dalle caverne alle Olimpiadi: un viaggio nel tempo

Immaginate i nostri antenati di 22.000 anni fa che dipingevano sulle pareti rocciose figure di uomini con strane tavole ai piedi. Non stavano fantasticando: stavano documentando quella che sarebbe diventata una delle discipline sportive più amate al mondo. Gli sci più antichi mai ritrovati risalgono a 5.000 anni fa in Scandinavia, dove le popolazioni Sami li utilizzavano non per divertimento, ma per pura sopravvivenza.

La parola “sci” deriva dal norvegese “skíð”, che significa letteralmente “pezzo di legno”. Niente di poetico, solo praticità nordica. E a proposito di nordici: questi popoli non si limitavano a usare gli sci per cacciare o spostarsi, ma li portavano persino in battaglia. Provate a figurarvi una carica di guerrieri vichinghi che scendono dalle colline innevate sugli sci – decisamente più efficace di un cavallo sulla neve!

Quando il fondo precedette l’alpino

Ecco una chicca che sorprenderà molti: lo sci di fondo ha debuttato alle Olimpiadi nel 1924, ben 12 anni prima dello sci alpino. Mentre oggi associamo le gare olimpiche principalmente alle discese mozzafiato del gigante e dello slalom, furono i fondisti i primi a sfilare sotto i cinque cerchi.

E parlando di record, Harrison Schmitt ha dichiarato che l’allenamento per lo sci di fondo lo ha aiutato a camminare sulla Luna nel 1972. Con i suoi 11 km/h, detiene ancora il primato di velocità per una passeggiata lunare. Non male per un fondista!

Velocità da brivido e colori che salvano vite

Stefan Kraft ha lasciato tutti senza fiato nel 2017 saltando 253,5 metri a Vikersund. Per mettere le cose in prospettiva: è come saltare dal decimo piano di un palazzo e atterrare in piedi. Nel frattempo, Jean-Claude Killy ha toccato i 254,958 km/h in discesa libera – una velocità che renderebbe nervoso persino un pilota di Formula 1.

Ma non è tutto una questione di adrenalina estrema. Quel sistema di colori delle piste che diamo per scontato? Verde per i principianti, blu per gli intermedi, rosso per gli esperti e nero per i temerari non è casuale. È un codice di sicurezza studiato per evitare che un principiante si ritrovi su una discesa da incubo.

Dal legno di betulla al carbonio

I primi sci da fondo erano realizzati in betulla scandinava – leggera, resistente e abbondante. Oggi parliamo di fibre di carbonio, titanio e materiali compositi che costano più di un’automobile usata. L’evoluzione tecnologica ha trasformato quello che un tempo era un semplice pezzo di legno in un concentrato di ingegneria aerospaziale.

Il business delle scommesse

Curiosamente, lo sci è diventato così popolare che persino il mondo delle scommesse sportive se n’è accorto. Insomma, se i siti scommesse che avete selezionato non offrono la possibilità di puntare sullo sci, forse c’è da diffidare. Le gare di Coppa del Mondo attirano ormai l’attenzione di migliaia di appassionati che seguono ogni slalom e ogni discesa con il cuore in gola.

Sicurezza e accessibilità

Ecco un dato che farà piacere ai genitori preoccupati: solo l’1,7% degli infortuni sciistici avviene nel fondo, contro il 98% nell’alpino. E per le famiglie attente al budget, il fondo costa mediamente il 50-60% in meno dell’alpino – niente skipass, niente code agli impianti.

Da mezzo di trasporto preistorico a fenomeno globale da miliardi di euro: lo sci continua a evolversi, ma mantiene intatto il suo fascino primordiale di libertà sulla neve.

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