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Biathlon – Arnd Peiffer e l’oro “postumo” di Sochi 2014: “Una vittoria privata del suo bagaglio di emozioni”

Photo Credits: Manzoni/IBU

Le Olimpiadi di Sochi 2014 hanno visto il loro medagliare venire ribaltato nei giorni scorsi, per via della conferma della squalifica del biathleta russo Evgeny Ustyugov, reo di aver fatto uso di sostanze dopanti, dopo che il Tribunale Federale Svizzero, massimo organo giudiziario elvetico, ha respinto l’ennesimo ricorso. A questa squalifica è seguita naturalmente la cancellazione dei risultati del russo, conseguiti dal 24 gennaio 2010 fino al termine della stagione 2013/14, incluse quindi le Olimpiadi di Vancouver 2010 e di Sochi 2014. Tra i numerosi risultati definitivamente revocati al russo si annoverano l’oro nella mass start di Vancouver (attribuito a Martin Fourcade) e l’oro in staffetta a Sochi (che dalla Russia passa alla Germania), così come l’argento nella mass start dei Mondiali di Khanty-Mansiysk 2011 (riassegnato ora all’azzurro Lukas Hofer).

Intervistato dal sito tedesco sport.de, Arnd Peiffer, salito sul podio in Russia assieme a Erik Lesser, Daniel Böhm e Simon Schempp, festeggia oggi quell’oro, sebbene ci sia il rammarico di non averlo potuto celebrare all’epoca, cambiando forse il corso delle carriere dei quattro protagonisti. “È un po’ spiacevole, ma non si rimane senza niente quando si ha l’argento a casa. La vittoria così è stata privata del suo bagaglio di emozioni.” ha detto “Molte cose non sono più possibili, avremmo anche potuto essere eletti squadra dell’anno”.

Nonostante tutto, la cerimonia di premiazione a Sochi rimane un ricordo positivo, anche se l’inno suonato al termine della cerimonia non è quello tedesco: “Almeno ci hanno permesso di salire sul podio”. Peggio è andata ad esempio alla Norvegia, che aveva tagliato in quarta posizione il traguardo, alle spalle degli squalificati russi, dei tedeschi e degli austriaci: “È probabilmente la cosa più amara per loro: non hanno ricevuto una medaglia e non sono stati onorati da nessuna parte”.

Per l’ormai 38enne della Bassa Sassonia, quella gara rimarrà tra i suoi ricordi più delli della sua carriera, in particolar modo per lo sprint finale nell’ultima frazione, dopo Simon Schempp è stato battuto per soli 3,5 secondi dal russo Anton Schipulin. “In quel momento era stata una grande gioia vincere l’argento, anche se il distacco con i russi era minimo.” Ciò che ha reso quella medaglia ancor più speciale – e oggi ancora di più – sono state le circostanze di quei Giochi per il quartetto tedesco: “Prima della staffetta maschile, avevamo ottenuto risultati piuttosto contrastanti ai Giochi, a parte Erik Lesser, che aveva già vinto l’argento nella gara individuale. Per questo motivo avevamo puntato tutto per la staffetta”.

Gli atleti tedeschi hanno già rispedito le medaglie d’argento al Comitato Olimpico Tedesco e ora bisogna attendere che le medaglie d’oro vengano assegnate retroattivamente. Nella sua casa, però, Peiffer non darà particolarmente risalto all’oro a cinque cerchi. “Ho una piccola vetrina nella mia sala fitness nel seminterrato: è lì che tengo le mie medaglie. La medaglia d’oro prenderà semplicemente il posto di quella d’argento.”

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