La Francia del biathlon si gode gli strascichi positivi della scorsa stagione, che per la squadra transalpina ha rappresentato un ottimo modo per avvicinarsi all’inverno olimpico con fiducia e consapevolezza. Se nel complesso a spiccare maggiormente è stata la squadra femminile, anche al maschile non sono certamente mancati i risultati di rilievo. Dall’oro iridato di Eric Perrot alle belle prestazioni di Quentin Fillon-Maillet ed Emilien Jacquelin, passando per gli squilli dei fratelli Fabien ed Emilien Claude, a ripercorrere la stagione dei Bleus è Simon Fourcade, tecnico della squadra maschile, il quale si è raccontato in una lunga intervista ai canali dell’IBU.
Dando un giudizio generale della sua seconda stagione in seno al gruppo uomini della Francia, l’allenatore spiega: “La mia strategia per il 2024/25 è stata quella di essere più offensivi. Abbiamo aumentato l’intensità delle sessioni di quasi il 25% rispetto all’anno precedente. La fiducia è molto importante nel biathlon e abbiamo mantenuto il nostro livello per tutta la stagione. Il mio timore era quello di partire troppo forte e di calare, ma non è stato così. Quando si inizia la stagione al top, si ha un vantaggio mentale nei confronti degli avversari; credo che ci siamo riusciti abbastanza bene, conquistando per la prima volta la Coppa per Nazioni e con molti atleti nella Top 10 di Coppa del Mondo. Sono davvero felice e soddisfatto di questo. Devo dire che è importante sottolineare che il nostro team di assistenza ha fatto un ottimo lavoro, apportando alcuni cambiamenti rispetto al 2023/24. Abbiamo avuto sci con un’ottima scorrevolezza per tutta la stagione”.
Momento topico della stagione della Francia è stato poi senza dubbio l’appuntamento con i Mondiali di Lenzerheide, dove a brillare è stato Eric Perrot, protagonista non solo della vittoria nell’individuale iridata (con argento a Tommaso Giacomel), ma anche di una rimonta incredibile nell’inseguimento: “Non avevo aspettative così grandi, ma pensavo che una medaglia sarebbe stata davvero bella. Quello che ha fatto nell’inseguimento è stato davvero speciale (dal 15° al 3° posto, ndr). Anche Eric è davvero speciale. Prima dei Campionati aveva detto di voler vincere l’oro, quindi sapevo che non si sarebbe accontentato del bronzo. Riesce a mantenere la calma e a gestire bene i nervi; ogni anno impressiona di più la squadra. Vedremo quale sarà il prossimo passo. Quello delle Olimpiadi sarebbe molto bello”.
Spostando poi il focus su Quentin Fillon-Maillet e sul suo inverno ricco di soddisfazioni (tra cui 4 medaglie ai Mondiali), Fourcade aggiunge: “Se mi aspettavo una stagione così da lui? Forse non a questo livello. Quentin mi ha detto che considerando tutto l’anno scorso, è stata la migliore stagione della sua carriera per quanto riguarda le prestazioni sugli sci. Gli è mancato solo qualcosa nella percentuale al tiro. Sa cosa vuole e fa di tutto per ottenerlo, a volte anche troppo. La sfida principale è stata dirgli che ha molti anni di allenamento e che a volte non deve fare così tanto. Gli ho detto di avere fiducia in se stesso scegliendo le sessioni in cui fare più intensità. E poi se gli dico che deve riposare di più nei giorni successivi, lui capisce“.
A proposito di Antonin Guigonnat ed Emilien Claude, che nella scorsa stagione hanno fatto parte del gruppo B e quest’anno torneranno nella squadra A, il tecnico si dice soddisfatto: “Guardando i loro risultati dell’anno scorso, era ovvio che dovessero tornare nel gruppo principale. Antonin porta con sé qualcosa di speciale. Al di là dei suoi risultati, ha un buon spirito di squadra e sa come abbassare la pressione. Adora stare con le persone e accresce lo spirito del gruppo. Per Emilien e Antonin è stato forse un bene tornare nella squadra B. È stato impegnativo, ma ha ricordato loro che nulla è scontato“.
Spazio poi a una riflessione sulla vittoria al maschile della Coppa per Nazioni e della Coppa delle Staffette, con Fourcade che mette il valore di queste conquiste addirittura al di sopra della vittoria della Coppa del Mondo generale: “Ottenere queste Coppe è stato speciale perché conosco il livello dei nostri avversari, come la Norvegia. Una squadra può avere una grande stella come Johannes o Martin (Bø e Fourcade, ndr); il mio obiettivo non è avere un grande uomo, ma portare tutta la mia squadra al massimo. Avere un atleta che vince la classifica generale mi renderebbe felice, ma vincere queste due Coppe è ancora più importante che avere il pettorale giallo“.
Infine, l’allenatore francese si esprime sull’avvicinamento alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, a proposito delle quali si dice ottimista anche in ragione del feeling storico della Francia con la località di Anterselva: “Se siamo a buon punto verso i Giochi? Sicuramente siamo in una buona posizione. Ora la sfida è dire ai ragazzi che abbiamo bisogno di un ulteriore passo avanti. I risultati di quest’anno non saranno gli stessi dell’anno scorso se non continuiamo a lavorare. Sono tutti molto intelligenti e lo sanno. Il mio compito è quello di mettere il piede sul freno piuttosto che incrementare la loro motivazione. Gli atleti sanno di avere la capacità per essere i migliori sulle piste e al poligono. Dobbiamo prepararci al meglio per Anterselva. La squadra francese ha una buona storia ad Anterselva e cercheremo di continuare con questa tradizione”.