I Giochi Olimpici da sempre sono un traguardo per tantissimi atleti, il punto di aspirazione massima per chi sceglie di fare della propria passione sportiva anche una professione a tempo pieno. Rappresentare la propria Nazione nella più importante rassegna sportiva al mondo è forse un sogno a cui in tanti ambiscono ma che in pochi riescono a realizzare. Nei Giochi invernali, questo cerchio si restringe ulteriormente, visto le discipline invernali sono spesso condizionate da ovvie questioni geografiche e tradizioni; oggi però, con la globalizzazione e i movimenti di persone sempre più massicci, capita sempre più spesso che anche Paesi non esattamente associati alla neve e agli sport invernali abbiano degli atleti a rappresentarli alle Olimpiadi Invernali.
E chissà che in occasione di Milano-Cortina 2026, il biathlon non possa vedere sventolare nella Südtirol Arena di Anterselva la bandiera marocchina grazie al contributo di Paul Mehdi Benhayoun, francese di Reims, ma che sta provando a qualificarsi per il Marocco, paese di origine della sua famiglia. Intervistato lo scorso aprile nel programma dell’emittente RFI “Mondial Sports”, Benhayoun ha raccontato la sua avventura a cinque cerchi.
La sua infanzia è fatta di sport, con un papà ex calciatore professionista, ma è da qualche anno che il 31enne si è trasferito in Savoia per dare una svolta alla sua vita.
“Ho iniziato a praticare lo sci di fondo quando sono arrivato a Chambéry. Ho adorato questo sport che è estremamente completo!” racconta. Un sogno, quello olimpico, nato guardando un film: Good Luck Algeria, di Farid Bentoumi e ispirato alla storia di Noureddine Bentoumi, un franco-algerino che ha partecipato alle Olimpiadi di Torino 2006 nello sci di fondo. “Un amico, forse pazzo quanto me, mi disse di non fare sci di fondo, perché era stato già fatto, ma di dedicarmi al biathlon per diventare il primo biathleta marocchino e africano a partecipare ai Giochi!”
Negli ultimi due inverni, Benhayoun ha preso parte alla Coppa di Francia regolarmente per prepararsi al meglio alla sfida della qualificazione olimpica. Per riuscirsi, però, ha dovuto partire da zero visto che in Marocco, come si può facilmente immaginare, il biathlon è inesistente. “La mia qualificazione si deciderà in inverno. Ci sono le quote per le Nazioni più piccole e ci sono 10 posti da assegnare, farò tutto il possibile per esserci!”
