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Biathlon – Francia, quando rientra Julia Simon? Burdet fa il punto sull’infortunio e svela le tempistiche

Scatta ufficialmente a partire da domani il raduno della Francia femminile di biathlon presso il Centro Nazionale di Sci Nordico e Media Montagna di Prémanon, in Borgogna. Tra le stelle presenti, nonostante i recenti acciacchi alla caviglia, non manca Julia Simon, pronta a dare il via a una settimana di lavoro che per lei procederà in maniera personalizzata. Proprio a proposito delle aspettative legate al recupero della biatleta transalpina, si è espresso nelle scorse ore il tecnico francese Cyril Burdet, intervenuto ai microfoni di Nordic Magazine.

“È chiaro che un infortunio non è né innocuo né piacevole spiega l’allenatore della squadra femminile -. Non era affatto previsto, soprattutto perché la sua ambizione era di fare due settimane a Tignes più un raduno a Prémanon per fare un grande blocco in altura. Non stiamo seguendo il piano iniziale, ma non sono affatto preoccupato. Prima di tutto, il morale è buono, il che è positivo. Non c’è mai un buon momento per infortunarsi, ma questo è il momento meno fastidioso per farlo”.

Nonostante la volontà di rimettersi in sesto al più presto, la strada scelta per il rientro è invece quella della prudenza: “Questa settimana ha provato a spingere di nuovo, ma era ancora troppo presto. Il nostro medico – prosegue Burdet – la tiene sotto stretta osservazione e la sottopone a controlli regolari per vedere come procede. Quindi per lei sarà un giorno alla volta. L’obiettivo sarà quello di rimetterla in sesto con la caviglia in modo molto graduale e di renderla pienamente operativa entro la fine dell’estate“.

E così, oltre al maggior lavoro al poligono di cui aveva già parlato la stessa Julia Simon, a Prémanon la preparazione si declinerà principalmente attraverso allenamenti in bici e sessioni di forza per la parte superiore. Oltre a un po’ di relax forzato, che secondo Burdet nel complesso potrebbe anche risultare benefico per la biatleta classe 1996: “In generale – conclude l’allenatore -, quando ci si infortuna ci sono delle ragioni. In questo caso, probabilmente aveva bisogno di un po’ più di riposo e, alla fine, è stata costretta a riposare. Anche se a volte la prende male, forse è un male che può farle del bene”.

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