Come ogni domenica torna la rubrica che accompagnerà l’estate di Fondo Italia e di tutti gli appassionati delle discipline nordiche, “Lo sapevi che…?”, dedicata alle curiosità, agli aneddoti e alle storie più particolari degli sport sugli sci stretti, quelli larghi, e persino quelli a rotelle.
Quest’oggi la storia è di quelle che non ti aspetti e lega il mondo dello sci nordico, in particolare la famiglia del salto con gli sci, spesso relegato ai margini a livello mediatico rispetto ad altre discipline invernali più in voga tra il pubblico, con quello più patinato della musica pop.
Per raccontare questa curiosità dobbiamo però fare un viaggio nel tempo di quasi 50 anni, e più precisamente al 1977, quando il giorno di Capodanno Il giorno di Capodanno la televisione tedesca trasmetteva, neanche a dirlo, la tappa di Garmisch-Partenkirchen del Torneo dei Quattro Trampolini.
Quel giorno l’austriaco Toni Innauer era in testa alla classifica provvisoria dopo la vittoria a Oberstdorf e il secondo posto a Garmisch. Ad Innauer l’impresa si sollevare l’Aquila d’oro – dopo un terzo posto a Innsbruck, la pressione ebbe la meglio a Bischofshofen e l’austriaco finì 19°, chiudendo in quarta piazza per la seconda volta consecutiva il Torneo.
Ma non è lui il protagonista di questa storia: in quella stessa giornata, un saltatore con gli sci proveniente da oltre la cortina di ferro, dalla DDR, si fece notare per il suo coraggio e la sua l’audacia. Il suo nome era Falko Weisspflog.
Tra i suoi estimatori davanti alla tv, quel giorno, anche straordinaria impressione sull’austriaco ventenne Johann Hoelzel, aspirante musicista emigrato da Vienna a Berlino per seguire le sue aspirazioni musicali, in particolare il suo idolo, David Bowie.
“Era incredibilmente coraggioso e aveva una pettinatura a…”, ricordò in seguito Hoelzel con un luccichio negli occhi. Fu proprio quella sera, all’incrocio tra cultura pop, sport e puro impulso, che Johann si rivolse ai suoi amici e annunciò: “D’ora in poi, chiamatemi Falko!”. Col tempo, modificò solo leggermente il suo pseudonimo: cambiò la “k” in una “c” e divenne famoso in tutto il mondo per successi come Der Kommissar e Rock Me Amadeus.
Per quanto riguarda l’atleta, nella seconda metà degli anni ’70, dire Weisspflog era sinonimo di spavalderia e coraggio sui trampolini di tutto il mondo. Nel 1976, a Oberstdorf, atterrò a una distanza di 174 metri, stabilendo un nuovo record mondiale che gli valse il soprannome di “Falke”, per l’appunto “il falco”, anche se quel record durò soli 3 giorni, con il già citato Innauer che lo superò di due metri. Nel 1978, “Il Falco” vinse il trofeo più importante della sua carriera sportiva: a Lahti, durante i Campionati del Mondo di Sci Nordico, vinse la medaglia di bronzo, scrivendo per la seconda volta il suo nome negli annali del salto con gli sci, raggiungendo i 114,5 metri, record del trampolino all’epoca. Mancò la medaglia d’argento per soli 0,6 punti e l’oro per meno di 0,9, il che sottolineò ulteriormente l’importanza del suo risultato.
E tu, lo sapevi?