Oltre tre mesi dopo i Mondiali di Trondheim, durante i quali la nazionale norvegese era stata coinvolta nello scandalo legato alla manipolazione delle tute dei propri atleti, proprio uno dei volti di punta del salto targato Norvegia torna a parlare. Johann Andre Forfang, tra gli atleti nel mirino della FIS in seguito all’esplosione del caso, ha raccontato nelle scorse ore le difficoltà connesse all’intricata situazione, alle quali si sono sommati tanti impegni e situazioni delicate della sua vita personale.
Intervistato da TV2 a margine del Wright Invitational, torneo di golf in scena nelle scorse ore a Kragerø, Forfang non ha nascosto la frustrazione che ha accompagnato i suoi pensieri nelle scorse settimane. “Ci sono stati molti momenti difficili e di stress mentale. Se la motivazione è il caso di Trondheim? Certo, non si può evitare. È una parte importante di ciò che mi ha influenzato nell’ultimo periodo”.
E questo perché, insieme ad altri rappresentanti della nazionale norvegese, Forfang era stato sospeso dalla FIS per il finale di stagione, salvo poi essere temporaneamente riabilitato in questa prima fase della off season, con l’obiettivo di permettergli di allenarsi.
Ma il lato sportivo non è stato l’unico ad aver prosciugato energie all’esperto saltatore. Come lui stesso sottolinea, l’ultimo periodo è stato per lui caratterizzato dagli alti e bassi legati alla malattia del padre, Hugo Forfang, che da diversi mesi lotta con un cancro. Se a questo si aggiunge che Forfang è stato impegnato con i lavori per la nuova casa e con l’attesa nascita del suo primo figlio, non si può negare che non siano stati di certo mesi di completo relax per il norvegese.
“Probabilmente è stato il periodo più duro della mia vita – ammette -, non lo nascondo. Credo sia la somma di tutto. La casa, il bambino, e un padre che sta combattendo contro il cancro. È stato piuttosto pesante”. Poi torna sul caso di Trondheim e si augura che la situazione di stallo – che vede l’indagine della FIS ancora in corso – possa risolversi al più presto: “Ora speriamo di chiudere la causa in corso con la FIS. Dopodiché, siamo pronti a guardare avanti, a dare vita a nuovi momenti fantastici e meravigliosi sulle piste”.