Lo scorso mese di marzo in Russia si sono svolti i Campionati Nazionali, come accade in tutte le nazioni a fine stagione. Per ovviare alla mancata presenza sulla scena internazionale e creare una pur minima concorrenza, ai bielorussi è consentito prendere parte alle competizione russe, ma questo non significa che possano farlo alle stesse condizioni dei loro colleghi russi. Ai biathleti bielorussi non sono garantite medaglie e premi: durante la sprint, per fare un esempio, la vittoria è andata al bielorusso Dmitry Lazovsky, ma il regolamento della competizione ha assegnato l’oro al russo Karim Khalili.
In un atto di sportività, Khalili ha consegnato la medaglia a Lazovsky.
Un caso che però ha sollevato la questione dei controversi regolamenti che impediscono ai bielorussi di ricevere medaglie e si trascina ancora oggi. In Coppa di Russia, è stato così fino allo scorso anno, mentre dal punto di vista economico invece, i compensi e i premi vengono gestiti dalla federazione bielorussa. Nonostante possa sembrare un valore più simbolico che materiale, si è comunque generato malcontento tra i bielorussi che si sentono superflui alle competizioni, nonostante la loro partecipazione ufficiale.
Dmitry Guberniev, celebre commentatore sportivo russo e ora anche consigliere del Ministro dello Sport, ha espresso la sua indignazione, insistendo per la modifica del regolamento. “Anche gli stessi atleti si rendono conto che si tratta di vittorie ingiuste. E i regolamenti sono stupidi e devono essere cambiati” ha detto Guberniev, come riporta sports.ru “Tutti capiscono, tranne i funzionari. Ma queste situazioni, in cui i bielorussi non ricevono medaglie, continuano, e il nostro biathlon continua a cadere in disgrazia.”
A favore dei bielorussi si è schierata anche Kristina Reztsova, in una recente intervista a metaratings.ru: “Non si tratta di correttezza, ma di organizzazione. Se permettiamo ufficialmente ai bielorussi di gareggiare con noi, allora per favore rispettateli. Se hanno vinto, perché noi prendiamo le medaglie per loro? È strano!” la 28enne fa notare inoltre l’incongruenza con quanto accade in Coppa di Russia “O non le permettete affatto, o ponete delle condizioni. Ma quando ci sono due premiazioni, ascoltiamo due inni, e uno riceve le medaglie e l’altro no, è strano.” La doppia medaglia olimpica è a favore di un cambio di regolamento, che darebbe anche una spinta e una motivazione in più agli atleti russi in gara: “Sarebbe giusto. Almeno i russi cercheranno di battere i bielorussi, non come ora. In staffetta sappiamo che se le bielorusse sono in vantaggio, la medaglia si prende comunque. Quale incentivo a vincere allora? Non c’è alcun incentivo. Se sono nostri rivali, dobbiamo rimanere tali fino alla fine”.