Il tema dell’esclusione di russi e bielorussi dalle competizioni internazionali continua a infiammare il mondo dello sport. L’ultima scintilla arriva dalla scherma e in particolare da un episodio legato a una lettera firmata da numerosi atleti per opporsi alla riammissione degli atleti di Russia e Bielorussia in occasione dei Campionati Mondiali. Una forte presa di posizione che spinge a riflettere in maniera più ampia nell’avvicinamento alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Nelle scorse ore, infatti, ha fatto scalpore la lettera presentata dagli atleti alla FIE (Federazione Internazionale di Scherma) e recante la firma di ben 447 schermidori, per opporsi alla riammissione di russi e bielorussi sotto bandiera neutrale, varata dalla FIE in occasione dei Mondiali di Tbilisi, in programma dal 22 al 26 luglio. Tra le motivazioni addotte dai firmatari, il fatto che la decisione della FIE vada in contrasto con quelle che sono le linee guida del CIO, che comprendono la necessità di verificare la neutralità degli atleti (molti dei quali sono in realtà parte di gruppi militari) e il divieto di partecipazione a eventi di squadra.
“Non siamo d’accordo con i nuovi criteri per l’ammissione degli atleti russi e bielorussi. Non siamo stati consultati in merito, quindi siamo costretti a dichiarare pubblicamente la nostra posizione” si legge in alcune righe della lettera, pubblicate da Fanpage. Alla base di questa decisione, anche il timore da parte degli atleti che andando contro le indicazioni CIO, la FIE possa perdere lo status olimpico, come già accaduto alla Federazione Pugilistica Internazionale.
Il tema, già ampiamente discusso, è destinato a intensificarsi con l’avvicinarsi dei Giochi Invernali di Milano-Cortina. Le diverse federazioni che gestiscono i vari sport olimpici invernali stanno infatti prendendo una ad una le proprie posizioni: lo ha fatto nelle scorse settimane la FIL (Federazione Internazionale Slittino), che si è espressa in favore dell’esclusione, anche come atleti neutrali, di russi e bielorussi dalle qualificazioni ai prossimi Giochi, scelta a cui la Russia ha risposto con un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport. Per quanto riguarda le discipline di biathlon, sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica, sottoposti a livello internazionale alle decisioni di IBU e FIS, permane l’esclusione delle nazioni in questione da tutti gli eventi internazionali e – secondo quanto trapela – le posizioni circa la riconferma di questa linea anche in relazione ai Giochi Olimpici sembrano rimanere al momento ferree.
L’ultima parola spetterà ovviamente al CIO, che dovrà dettare una linea unica per quanto riguarda l’eventuale riammissione, con le tempistiche della decisione che sembrerebbero portare a una scelta attesa verso settembre. Con il passaggio di testimone alla presidenza del CIO, tramite l’elezione di Kirsty Coventry divenuta effettiva da meno di un mese, sono ancora molti gli interrogativi da sciogliere in merito al tema russo. Certamente il caso dei Mondiali di Scherma di Tbilisi segna un precedente importante e, anche in ottica sviluppi successivi, sarà sicuramente interessante capire quale sarà la risposta della FIE.