Compirà 36 anni il prossimo 30 settembre, ma Lukas Hofer ha ancora tanta fame, sempre la stessa voglia di allenarsi, fare sacrifici, lavorare duramente in ogni sessione e soprattutto gareggiare, vivere quelle emozioni speciali che pista e poligono gli trasmettono.
Una passione forte, che ha spinto il carabiniere di San Lorenzo di Sebato ad andare oltre le difficoltà, superare quei problemi fisici che il corpo gli aveva presentato come un conto salato da pagare, mettendolo due anni fa per la prima volta nella condizione di decidere se smettere o meno.

Nel 2023 la carriera di Lukas Hofer sembrava quasi al capolinea, proprio dopo un’estate nella quale l’altoatesino voleva scommettere ancora di più su sé stesso, trovando un accordo con la FISI e la Federazione Svedese per allenarsi insieme al tecnico Johannes Lukas e la nazionale della Svezia.
L’obiettivo era investire ancora, maturare nuova esperienza, cambiare qualcosa per tirare fuori ancora di più da sé stesso. Ma proprio alla vigilia di quella stagione, il fisico d’improvviso aveva presentato un conto salato.

Il dolore a suggerire di fermarsi, l’amore per il biathlon e la competizione a motivarlo invece a provarci, a stringere i denti, quella volta più con mai. Il tentativo di gareggiare, una gara a Obertilliach in IBU Cup, poi la partecipazione al Mondiale di Oberhof, scelta fatta forse più con il cuore che con la testa, che inizialmente doveva segnare la chiusura della sua carriera, concludere lì dove aveva esordito 14 anni prima.
Ma no, anche allora Hofer non ce l’ha fatta a dire basta, era troppo ingiusto chiudere con una stagione così negativa, nella quale di fatto non aveva mai potuto gareggiare. E allora Luki ci ha riprovato ancora, si è gestito, ha proseguito il suo lavoro con la Svezia e l’anno successivo si è ripresentato nuovamente al via della Coppa del Mondo, ritrovando salute e condizione.
Insieme a un gruppo di giovani, nati un decennio dopo di lui, il carabiniere azzurro è tornato sul podio con la staffetta maschile, ben tre volte nella stagione 2023/24, firmando così un record legato alla sua longevità, essendo salito sul podio in Coppa del Mondo con ben 15 compagni di squadra diversi, 11 uomini e 4 donne.

Nella passata stagione Hofer è tornato ad allenarsi con la squadra azzurra, mettendo fine all’esperienza svedese, ma lo ha fatto comunque quasi autogestendosi, d’accordo con i tecnici azzurri Zattoni e Cianciana. Si conosce bene l’azzurro, sa con la sua esperienza cosa gli serve per rendere al meglio.
Ed ora eccolo, pronto ad affrontare una stagione entusiasmante, quella che avrà il suo clou con le Olimpiadi proprio ad Anterselva. Un’occasione unica nella vita di un atleta, vivere in casa sia Mondiali che Olimpiadi.
Ed è determinato come sempre Lukas Hofer, da grande professionista, deciso a scrivere un’altra pagina della sua storia personale e del biathlon italiano. Partecipando alle Olimpiadi di Anterselva, infatti, Lukas Hofer eguaglierebbe Natalie Santer e Wilfried Pallhuber come biatleta italiano con più partecipazioni alle Olimpiadi, ben cinque.

Un’esperienza iniziata nel 2010 a Vancouver, quando era campione mondiale juniores. Nel 2014 vi arrivò con maggiore maturità, a Sochi, vincendo il bronzo nella staffetta mista con un’ottima ultima frazione. Poi Pyeongchang 2018, con un altro bronzo nella staffetta mista, e qualche rammarico per la sprint.
Infine la storia recente di Pechino 2022 e una gara da urlo nell’inseguimento, con zero errori al tiro, in una giornata dove però Fillon Maillet, Tarjei Bø e Latypov erano praticamente perfetti. Un quarto posto di cui Hofer poteva però andare orgoglioso in quella che sembrava essere la sua ultima Olimpiade.
Hofer non ha però mollato, ha superato ogni ostacolo ed ora si prepara a vivere una nuova stagione da protagonista, senza nemmeno dire che è l’ultima, perché finché ci sono voglia e passione, non ha senso porsi dei limiti. Con il sogno nel cuore di vivere forti emozioni in gara in uno stadio che conosce bene, dove è cresciuto, e magari togliersi ancora qualche bella soddisfazione.