A poco più di sei mesi dalla cerimonia di apertura della 25esima edizione delle Olimpiadi invernali, un caso giudiziario di alto profilo sta scuotendo Milano, una delle due città ospitanti. La Procura meneghina sta portando avanti, come raccontano le cronache di questi giorni, un’indagine su presunti episodi di corruzione negli appalti di lavori pubblici e più in generale sull’edilizia urbana, a cui sarebbero legati anche il progetti olimpici nel capoluogo lombardo.
L’inchiesta di ampia portata, che vede le autorità indagare su possibili reati, come corruzione, falso e abuso d’ufficio, vede attualmente una settantina di persone sotto inchiesta, compreso il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, accusato di aver occultato un conflitto di interessi e di aver esercitato pressioni sulla commissione incaricata del rilascio dei permessi di costruire, benché il primo cittadino dichiari la completa estraneità ai fatti dalle pagine del Corriere della Sera, insistendo di non avere alcun legame con le aziende coinvolte e di non aver avuto alcun ruolo nelle decisioni amministrative.
Sebbene il Comitato Organizzatore non sia citato direttamente nell’inchiesta, la Fondazione Milano Cortina organizzatrice dei Giochi è nuovamente sotto esame. Pur presentandosi come un ente privato senza scopo di lucro, gestisce decisioni e finanziamenti che coinvolgono risorse pubbliche provenienti non solo dalle regioni ospitanti, ma anche dall’intero contribuente italiano.
Ecco perché sono state chieste, come annunciato dal sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, delle verifiche sul Villaggio Olimpico allo Scalo di Porta Romana, dove i lavori sono terminati ad inizio luglio, e sul Pala Santa Giulia, nell’omonimo quartiere alla periferia sud-est di Milano che ospiterà le gare a cinque cerchi di hockey. “Chiediamo al Comune immediate verifiche per il Villaggio Olimpico e per il Pala Santa Giulia affinché sia garantito il rispetto della tempistica e non subiscano ritardi in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”, ha affermato in una nota il sottosegretario, come riporta Repubblica.
La fondazione non è per altro nuova a vicende giudiziarie: lo scorso anno aveva già suscitato scandalo la perquisizione della sede centrale della fondazione, con relativo sequestro di documenti, nell’ambito di un altro caso riguardante la sospetta manipolazione di gare d’appalto digitali.