La corsa su strada più importante e ambita al mondo, il Tour de France, chiude oggi i battenti con i 132,3 km tra Mantes-la-Ville (Yvelines) e gli Champs-Élysées (Parigi), dove i corridori taglieranno il traguardo della 112esima edizione. Naturalmente è passerella trionfale per Tadej Pogacar, già nella leggenda con la sua quarta vittoria in terra francese.
Ma il giro si conferma anche terreno fertile per uno scambio proficuo tra il ciclismo e le discipline invernali, che usano le due ruote per gli allenamenti estivi e seguono da appassionati le battaglie sulle strade e i tornanti francesi. In queste tre settimane, gli atleti – e non solo – delle discipline invernali si sono resi a loro modo protagonisti della Grande Boucle, tra gli “apripista” tedeschi, e le ospitate in carovana, come quella di Siegfried Mazet sulle auto dei meccanici Shimano nella 17esima tappa della corsa gialla.

Ieri invece, in occasione della 20esima tappa, tra Nantua e Pontalier, nel Doubs, alcuni atleti dello sci di fondo e del biathlon si sono fatti trovare, dai ciclisti e dai tifosi, al traguardo della corsa nonostante la pioggia che ha accolto all’arrivo il vincitore di tappa, l’australiano Kaden Groves.
Poche ore prima il passaggio della carovana, gli atleti del Comitato regionale di sci del Massif Jurassien hanno percorso gli ultimi sei chilometri della tappa sugli skiroll. Tra loro c’erano anche i due atleti della nazionale francese di sci di fondo Rémi Bourdin e Cloé Pagnier, che hanno poi preso parte, dopo questa piccola parata, anche ad una sessione di autografi, dove era presente anche Lou Jeanmonnot: la biathleta, seconda in Coppa del Mondo nel rocambolesco finale della Mass Start di Holmenkollen, ha richiamato tantissimo pubblico presente tra gli stand dell’arrivo, dove il Comitato ha organizzato un piccolo corner per presentare il biathlon, con tanto di poligono di prova con delle carabine laser.
