“Sono stato un buon numero due, ora voglio essere il numero uno”. Sturla Holm Lægreid non lascia spazio a fraintendimenti nell’evocare il duello con Johannes Thingnes Bø della scorsa stagione di Coppa del Mondo, proiettandosi ai prossimi appuntamenti in cui è determinato a ricoprire un ruolo da assoluto protagonista. Reduce dalla splendida vittoria della sua prima sfera di cristallo, Lægreid vuole uscire dal cono d’ombra in cui inevitabilmente è stato costretto a livello mediatico dalle prorompenti notizie legate al ritiro dei fratelli Bø. Una circostanza che forse non ha permesso a tutti di apprezzare al meglio e celebrare fino in fondo le gesta del norvegese classe 1997, che ora è pronto a prendersi tutto.
Eppure quella di dover condividere i riflettori con i Bø non è stata una condizione così scomoda per Lægreid:“Per quanto mi riguarda – spiega in un’intervista a Dagbladet -, è stato bello essere un po’ dimenticato. Penso che i fratelli Bø abbiano ricevuto più attenzione per il fatto che si ritiravano, rispetto a me che ho vinto la Coppa del Mondo. E mi stava benissimo, così ho potuto concentrarmi sul mio percorso”.
Il norvegese, tuttavia, è ben consapevole di aver fatto grandi cose, non solo quest’anno, ma anche nelle stagioni precedenti, tanto da essere – numeri alla mano – già il 9° atleta più vincente di sempre: “Se penso di aver ricevuto la giusta celebrazione? Eh, non so. Credo di essere un po’ passato in sordina. Ho visto una classifica dei dieci migliori biatleti di tutti i tempi – basata sul numero di vittorie – e io ero già nella lista. Sono rimasto scioccato da quanto in realtà ho ottenuto negli ultimi anni”.
Numeri che, se accostati a quelli dell’ultima stagione in cui Lægreid ha chiuso anche con un oro e un argento mondiali e una percentuale di precisione al tiro di 93.3%, danno l’idea del valore assoluto di un atleta destinato a inseguire i record nelle prossime stagioni. Record che, in molte classifiche appartengono proprio a Johannes Bø (nelle vittorie guida ancora Bjørndalen), con il quale non mancano i paragoni: “Se ci pensavo durante la stagione? No, ma adesso sì. Johannes è sempre stato lì davanti. Tutto sembra piccolo in confronto a lui, ovviamente. Io sono stato un buon numero due. Ora voglio essere il numero uno”.
Le ambizioni sono grandi per Lægreid, che infatti spera di riuscire a migliorarsi ulteriormente, magari trovando maggiore feeling al poligono anche in condizioni difficili: “È molto facile pensare che sia abbastanza. Ma io sono uno che vuole sempre mettersi alla prova. Come posso migliorare ancora? Ho sparato bene quest’inverno, ma sento ancora di non avere pieno controllo quando c’è vento. Ho paura del vento alle Olimpiadi – significherebbe essere mal preparato. Ora sto cercando di usare il tempo per trovare una posizione ottimale e un setup che funzioni davvero in condizioni di vento”.