Lisa Vittozzi si prepara alla nuova stagione, con lo sguardo rivolto all’obiettivo olimpico, ben fisso in testa della vincitrice della Coppa del Mondo 2023/24. Reduce da un periodo di lavoro in quota a Bessans, in Francia, la biatleta azzurra si prepara a partire per la Norvegia, che raggiungerà a partire dal prossimo 30 luglio. Dopo una settimana di lavoro in terra scandinava sotto l’occhio di Alex Inderst e Edoardo Mezzaro, l’azzurra prenderà poi parte alle gare del Blinkfestivalen, tra le quali – conferma la FISI – ha nel mirino la gara di tiro e la supersprint, con la decisione sull’eventuale partecipazione alla mass start ancora da prendere. Nel frattempo, Vittozzi si è concessa a numerose domande ai microfoni di Le Dauphiné Libéré, tornando a parlare delle difficoltà della scorsa stagione, ma accennando anche alla condizione attuale e agli orizzonti per la stagione 2025/26.
In apertura, come già fatto in altre occasioni recentemente, l’azzurra rassicura sul progredire della condizione fisica: “Ora sto bene. La mia schiena sta meglio, l’allenamento sta andando bene, quindi sono felice. È un bene, perché l’inverno scorso è stato davvero duro. Stare sul divano a guardare la TV è stata dura, ma ora mi sento molto meglio”.
Poi si sofferma a riflettere sulle circostanze che hanno portato allo stop forzato nella scorsa stagione, menzionando anche le difficoltà e le pressioni difficili da sostenere a livello mentale: “È vero che c’era molto stress e forse avrei dovuto fermarmi prima. Credo che il mio grande errore sia stato alla fine dell’inverno 2023-2024. Non mi sono presa abbastanza tempo per recuperare fisicamente e mentalmente. È molto difficile essere al top in ogni gara e mi sono ritrovata completamente svuotata… Questo mi ha fatto capire che è importante prendersi del tempo per recuperare. Voglio sempre essere al top, vincere ogni gara, ma bisogna anche capire che prendersi cura del proprio corpo e della propria mente è essenziale. Guardando indietro, l’infortunio alla schiena è stato negativo, perché non ho potuto allenarmi, ma fermarmi è stato positivo per l’aspetto mentale. I ritmi sfrenati? La stagione finisce a fine marzo e la preparazione inizia a maggio. Hai solo un mese per recuperare! E durante questo mese devi anche far visita ai tuoi sponsor, il che è normale perché fa parte del gioco, ma non recuperi bene. Quindi bisogna ascoltarsi e fermarsi se necessario”.
Durante il periodo a box, la nostalgia della pista si è fatta sentire: “È stato molto difficile guardare le gare di biathlon in TV – aggiunge Vittozzi –, perché volevo essere presente… Quindi ho guardato solo lo sci alpino. Ho cercato di isolarmi dal mondo del biathlon per prendermi del tempo e schiarirmi le idee”. Recuperate le energie, l’azzurra era poi riuscita a tornare ad allenarsi, nonostante le difficoltà: “La cosa più difficile del tornare a lavorare? Allenarmi con la mente sgombra, perché avevo paura che il dolore tornasse. Il primo mese è stato difficile per questo motivo. Ma passo dopo passo, mi sento molto meglio e riesco a gestire i carichi di allenamento”.
Ora però – sebbene gli obiettivi a breve termine siano il Blinkfestivalen e i Campionati Italiani Estivi di Anterselva – lo sguardo è fisso al futuro e l’obiettivo si chiama Milano-Cortina 2026. Un obiettivo per il quale la sappadina è decisamente carica e determinata, senza tuttavia caricarsi sulle spalle troppe pressioni: “Sono sempre motivata! Le Olimpiadi sono importanti per la squadra italiana e io voglio farne parte! Ma non voglio solo partecipare, voglio dare il meglio di me! Ma si tratta pur sempre di sport e non voglio mettermi ulteriore pressione. È importante, ma se non dovessi vincere non sarebbe la fine del mondo. Se avverto entusiasmo in Italia? Per il momento no, ma spero che più ci avvicineremo alle Olimpiadi e maggiore sarà l’entusiasmo. Bisogna aspettare l’arrivo dell’inverno. In ogni caso, non vedo l’ora, perché i Giochi nel proprio Paese sono un’esperienza unica nella vita. Sarà il mio obiettivo principale!”
Rimanendo sul tema Olimpiadi, Vittozzi ammette di non aver sempre avuto il sogno di primeggiare alle Olimpiadi, ma di aver sviluppato questo obiettivo con il passare degli anni: “Se i Giochi erano il mio sogno da bambina? No, non proprio. Ho iniziato a pensare alle Olimpiadi quando vi ho partecipato per la prima volta (nel 2018, ndr). Non è mai stato l’obiettivo della mia vita, ma diventare campionessa olimpica in Italia ora è il mio sogno”. Poi prosegue con riferimento alle piste di Anterselva, sottolineando che il fatto di conoscere bene il tracciato potrebbe anche non risultare per forza un vantaggio: “Se ritengo un vantaggio gareggiare lì? Secondo me no, perché la Coppa del Mondo viene ad Anterselva ogni anno. Tutti conoscono la pista e il poligono di tiro… E personalmente, non vivo lì e non mi alleno nemmeno molto lì”.