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Salto con gli sci – Gli Stati Uniti sognano al podio con Tate Frantz: “Penso sia solo questione di tempo”

La collaborazione tra Stati Uniti e Norvegia nel salto con gli sci inizia a portare importanti frutti: Tate Frantz, infatti, ha riportato un piazzamento nella top 30 nella classifica generale di Coppa del Mondo, chiudendo la stagione al 22esimo posto. Un risultato che mancava dalla stagione 2001/2002, quando Alan Alborn si piazzò addirittura 20esimo.

Un percorso, quello dell’americano che è partito fin dall’estate, quando nel Grand Prix di Wisła ha trovato prima la top 6 e poi addirittura il terzo gradino del podio nella seconda gare del weekend polacco. Anche in Coppa del Mondo, l’inverno è iniziato nel migliore dei modi, con due top 10 nelle prime due gare, non ha avuto problemi a segnare punti senza problemi per la maggior parte della stagione. “Una buona estate è stata fondamentale” ha spiegato l’americano in un’intervista a skijumping.pl “Sentivo di aver raggiunto un livello elevato e non solo sono riuscito a mantenerlo, ma anche a fare ulteriori progressi. Quando semplifico le cose e non le complico troppo, trovo un buon ritmo e saltare mi sembra naturale. È stato più o meno così per gran parte dell’inverno.”

Il momento più importante dello scorso inverno, a riprova dell’ottimo lavoro svolto in Norvegia, è stato il Campionato del Mondo juniores che per il salto si è tenuto proprio nella sua città natale, Lake Placid. Da favorito, l’americano ha conquistato la medaglia d’argento: in testa dopo la prima serie, la sorte ha voluto che il vento rinforzasse prima del salto decisivo, costringendolo ad aspettare a lungo, cosa che chiaramente lo ha in qualche modo destabilizzato. Pur con un buon salto, è sceso in seconda piazza dietro l’austriaco Stephan Embacher a soli 0.4 punti dalla medaglia d’oro. La delusione, però non è durata a lungo. “Alla fine, sono stato molto contento del mio podio. Siamo anche riusciti a vincere la medaglia di bronzo nella gara a squadre, quindi posso considerare l’intera manifestazione un successo.”

Ecco perché anche per la stagione olimpica, il lavoro in Norvegia proseguirà spedito, nonostante lo scandalo delle tute ai Mondiali di Trondheim abbia attirato l’attenzione, come si può immaginare, anche sulla squadra a stelle e strisce. Il nativo di Lake Placid, del resto, ormai si sente pienamente a casa in Norvegia.
“La vita quotidiana consiste nell’allenarmi con la squadra, rilassarmi nel mio appartamento e dedicarmi ad attività come la pesca e il ciclismo. Cerco di godermi ciò che la Norvegia ha da offrire. Sono abituato a vivere lontano da casa, ma è sempre bello tornarci un paio di volte all’anno. Dopo lo scandalo delle tute, c’è stato sicuramente un po’ di caos e stress, ma in una certa misura questo ha influenzato l’intera comunità del salto con gli sci. Non è cambiato molto nella nostra squadra. Eravamo già un gruppo abbastanza indipendente con uno staff separato.”

Ora, nonostante una stagione di successo e di grandi soddisfazione, è il momento però di archiviare tutto e concentrarsi su quella olimpica. “È qualcosa di enorme per me e sono già molto emozionato. Nutro grandi speranze, ovviamente, ma non mi sono ancora posto obiettivi specifici. Soprattutto, non vedo l’ora di competere in un evento così unico. L’ho sempre sognato, e ora quei sogni hanno la possibilità di diventare realtà”. La collaborazione con la Norvegia, iniziata nella 2022, ha mostrato evidenti segnali di miglioramento, con un progressivo aumento di punti guadagnati in Coppa del Mondo, di anno in anno; per questo c’è grande fiducia per il futuro. “Penso che il nostro Paese abbia un futuro brillante in questo sport. Ci stiamo sviluppando rapidamente e abbiamo una squadra molto giovane. Penso che sia solo questione di tempo prima che possiamo lottare per i primi posti”.

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