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Biathlon – “Laura Dahlmeier aveva espresso la sua volontà scritta che in un caso del genere nessuno rischiasse la vita per recuperare il suo corpo”

Foto credit: Dmytro Yevenko

Non ha voluto che altri rischiassero la propria vita nel tentativo di recuperare il suo corpo. Laura Dahlmeier, morta in un incidente in montagna avvenuto sul Laila Peak, in Pakistan, aveva lasciato detto che se si fosse trovata in una situazione simile, nella quale altri avrebbero dovuto rischiare la propria vita per tentare di metterla in salvo, avrebbe preferito che il suo corpo venisse lasciato in montagna.

Nel comunicato stampa con cui ha annunciato la tragica scomparsa dell’ex campionessa del biathlon, il management di Laura Dahlmeier ha svelato anche quelle che rano le volonta dell’ex atleta e della sua famiglia.

Al contrario di quanto era stato scritto questa in diverse agenzie, già la sua compagna di cordata non aveva avuto alcun segno di vita da Dahlmeier dopo che, alle 12 locali di lunedì 28 luglio, dei massi l’avevano travolta a causa di una frana. Lo stesso era accaduto ieri, 29 luglio, quando un elicottero era riuscito a sorvolare la zona.

L’impressione è quindi che con tutta probabilità Laura Dahlmeier sia morta sul corpo. Il recupero del corpo, date le frane e le condizioni meteorologiche variabili sul Laila Peak, avrebbe comportato un rischio troppo elevato per i soccorritori e non era fattibile.

La volontà scitta di Dahlmeier era che, in un caso come questo, nessuno rischiasse la vita per recuperarla. Il suo desiderio era di lasciare il corpo in montagna. La famiglia stessa ha quindi chiesto che le sue ultime volontà venissero rispettate.

Il Comunicato stampa integrale del management

Garmisch-Partenkirchen / 30 luglio 2025 – Laura Dahlmeier è morta il 28 luglio in un incidente alpinistico a 5700 m sul Laila Peak (6069 m), nel Karakorum pakistano. L’operazione di soccorso non ha avuto successo ed è stata interrotta la sera del 29 luglio.

Laura Dahlmeier e la sua compagna di cordata stavano scendendo dalla cima del Laila Peak, nel Karakorum pakistano, la mattina del 28 luglio. Durante una manovra di discesa in corda doppia a circa 5700 metri, Laura Dahlmeier è stata colpita da una caduta di massi. La sua compagna di cordata, illesa, ha immediatamente chiamato i soccorsi e sono state avviate le operazioni di soccorso. Il salvataggio da parte della compagna di cordata è stato tentato per molte ore, ma è stato impossibile a causa delle difficoltà del terreno e della caduta di massi in corso. Dopo che la compagna di cordata non ha rilevato alcun segno di vita, ha deciso di ritirarsi dalla zona di pericolo durante la notte e di continuare la discesa.

La mattina del 29 luglio, Laura Dahlmeier è stata avvistata durante un sorvolo con un elicottero militare, ma non sono stati rilevati segni di vita. A causa di limitazioni tecniche e di soccorso dell’elicottero, non era stato possibile effettuare un soccorso aereo. Anche un soccorso a terra non è stato possibile a causa del rischio persistente di caduta massi e dei pericoli oggettivi sul luogo dell’incidente. Sulla base dei riscontri del sorvolo con l’elicottero e della descrizione della gravità delle ferite da parte della compagna di cordata, si può presumere che Laura Dahlmeier sia morta sul colpo.

Con l’arrivo dell’oscurità, la scalata è stata sospesa quella sera. La compagna di cordata è stata accompagnata al campo base da alpinisti acclimatati che si erano uniti a lei. È illesa e sta ricevendo cure sul posto. Il recupero del corpo, date le attuali difficili condizioni di caduta massi e le condizioni meteorologiche variabili sul Laila Peak, comporta un rischio troppo elevato per i soccorritori e non è fattibile.

Laura Dallmeier ha espresso la sua volontà scritta che, in un caso come questo, nessuno rischiasse la vita per recuperarla. Il suo desiderio era di lasciare il corpo in montagna, in questo caso. Questo è anche nello spirito dei suoi familiari, che chiedono espressamente che le ultime volontà di Laura siano rispettate.

La famiglia esprime i suoi più sinceri ringraziamenti alla squadra di soccorso, in particolare agli alpinisti intervenuti sul posto. Hanno fatto del loro meglio per rendere possibile il salvataggio e raggiungere la vittima.

Laura Dahlmeier era pronta da fine giugno insieme ad amici della zona. L’8 luglio ha completato con successo la scalata della Great Trango Tower (6.287 m). Il Laila Peak (6.069 m) è stata la seconda meta della spedizione. Laura Dahlmeier è stata una delle biatlete più note al mondo. Dopo il suo ritiro nel 2019, si è dedicata con grande passione agli sport di montagna. Originaria di Garmisch-Partenkirchen, era una guida alpina e sciistica certificata, un membro attivo del Mountain Watch ed era considerata un’alpinista esperta. È rimasta fedele al mondo del biathlon come esperta televisiva della ZDF.

Diamo l’addio a una persona straordinaria. Laura ha arricchito le nostre vite e quelle di molti con il suo modo di fare caloroso e diretto. Ci ha mostrato che vale la pena di difendere i propri sogni e obiettivi e di rimanere sempre fedeli a se stessi. Ti siamo sinceramente grati, cara Laura, di aver potuto condividere la tua vita. I nostri ricordi condivisi ci danno il coraggio di proseguire il nostro cammino.

Con rispetto per la famiglia e i propri cari, chiediamo al pubblico e ai media di astenersi dal fare domande e di rispettare la privacy dei parenti in questa difficile situazione.

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